27 Settembre 2022

Carabiniere falsifica gli atti di un incidente per favorire l’amica, condannato a 2 anni e 8 mesi

All'epoca dei fatti il luogotenente era in servizio alla stazione di Calenzano


Un luogotenente dei carabinieri, oggi in pensione, Cesare Simone, 60 anni, è stato condannato dal Tribunale di Prato a 2 anni e 8 mesi, con rito abbreviato, per falso in atto pubblico e abuso d’ufficio. All’ufficiale veniva contestato un episodio del giugno 2017 quando, in servizio presso la stazione dei carabinieri di Calenzano, redasse un’annotazione di polizia giudiziaria per favorire un’amica coinvolta in un incidente stradale. Nel sinistro, avvenuto alle 5,30 del mattino, l’automobilista aveva urtato un motociclista nello svoltare a sinistra. Il luogotenente non si astenne dal trattare il caso dell’amica, come prevedono le norme di comportamento dei dipendenti pubblici, ma intervenne per favorirla con un’annotazione di polizia giudiziaria recante – secondo l’accusa – il falso. In quell’atto il carabiniere scrisse che “la manovra di svolta a sinistra” da parte dell’auto “non era in pratica iniziata essendo stata interrotta appunto dall’urto della moto contro l’auto”. Una circostanza, quest’ultima, che è stata smentita da una consulenza tecnica e nel corso dell’incidente probatorio.
Ad aggravare la posizione del carabiniere, è stato il fatto che dall’annotazione mendace sia scaturita l’archiviazione di un procedimento penale, in cui il motociclista coinvolto nell’incidente era parte offesa. Per questo motivo all’imputato è stato contestata l’aggravante di aver procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale all’amica e un danno ingiusto allo sventurato motociclista.

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