22 Settembre 2022

Incidente mortale al playground di via Giordano, Ovattoni chiede di recintare l’area con apertura e chiusura

La consigliera di opposizione torna a denunciare insicurezza e degrado della struttura inaugurata nel 2020


Dopo la morte di Raffaele Gareri, il fotoamatore di 70 anni venuto a mancare a due mesi di distanza dall’incidente con un giovane skater alla pista di via Giovanni Da Verrazzano, la consigliera di opposizione Patrizia Ovattoni torna ad occuparsi del playground di via Giordano, di cui la pista da skate fa parte. Ovattoni già in passato aveva denunciato situazioni di degrado e insicurezza percepite dai residenti della zona, legate alle frequentazioni della struttura, inaugurata a dicembre 2020.
Adesso la consigliera indipendente torna ad attaccare la giunta Biffoni: “Purtroppo la pista da skate si trova a ridosso della strada e delle abitazioni. Mi ha segnalato una residente – afferma Ovattoni – che ieri un bambino stava per essere investito per riprendere lo skate che era finito in mezzo di strada. Avevo già chiesto all’assessore Barberis di mettere una recinzione o un muretto di protezione, ma il disinteresse è totale. Cosa accadrebbe se un bambino piccolo sfuggisse per un attimo all’attenzione della mamma o dei nonni?”.

I residenti – riferisce Ovattoni – si lamentano degli schiamazzi provenienti dal Playground che si protraggono fino a notte inoltrata disturbando notevolmente il riposo notturno, soprattutto per le attività legate allo skate.

 

“Dopo le segnalazioni fatte all’amministrazione comunale riguardo all’ampio degrado presso la struttura del Playground del Macrolotto Zero – commenta Patrizia Ovattoni – ci aspettavamo interventi immediati e risolutivi per ripristinare il decoro necessario. Aspettative totalmente deluse poiché la situazione è andata peggiorando come dimostrano palesemente alcune fotografie scattate dai residenti (nelle foto sopra). Adesso mi auguro che vengano presi dei provvedimenti, come la recinzione dell’intera area con chiusura e apertura, come avviene in molti parchi cittadini, anche perchè non mi sembra giusto dover aspettare sempre che accada il peggio prima di vedere degli interventi concreti specialmente in questo caso dove i campanelli di allarme erano stati molteplici” conclude la nota di Patrizia Ovattoni.

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