23 Settembre 2022

Sanità, contratti rinnovati a 238 precari e interinali nel pratese. La Cgil: “Garantita la tenuta dei servizi”

Il sindacato aspetta la stabilizzazione per 148 operatori sanitari e 40 medici "da effettuarsi entro la fine dell’anno”


Rinnovati di un anno i contratti a tempo determinato per 17 infermieri e 2 ostetriche per la sanità pratese. Prevista anche la stabilizzazione di 148 operatori sanitari e di 40 medici. Rinnovati per un semestre anche 219 lavoratori interinali. A rendere noti i dati è la Funzione Pubblica Cgil di Prato, secondo la quale con questo pacchetto di assunzioni “non si è rilanciata la sanità ma si è garantita la continuità dei servizi”.

A partire dal 1 ottobre e fino al 30 settembre del 2023, 19 professionisti sanitari, 17 infermieri e 2 ostetriche, daranno continuità alle proprie prestazioni professionali nella zona distretto di Prato. “La delibera dell’ASL Toscana Centro premia la zona pratese destinando a quella il rinnovo di 19 contratti di lavoro sui 72 complessivi per tutta l’area di Firenze, Prato, Pistoia e Empoli” afferma il segretario FP CGIL di Pistoia e Prato Sandro Malucchi che rivendica il risultato citando l’accordo firmato da Cgil, Cisl e Uil con la Regione Toscana l’8 settembre scorso.

“Nel Verbale di confronto abbiamo ottenuto il rinnovo dei 72 contratti a tempo determinato per un’annualità e ben 219 rinnovi, fino al 31 marzo del 2023, contratti interinali di cui 74 infermieri, 27 ostetriche, 117 operatori socio sanitari e 1 operatore tecnico. Si aspetta inoltre la stabilizzazione, anche questo oggetto del verbale di accordo, per 148 operatori sanitari e 40 medici da effettuarsi entro la fine dell’anno” .

Le operazioni di rinnovo contrattuale dei tempi determinati graveranno sul bilancio della ASL Toscana Centro per 1.760.000 euro, di 466.000 euro per l’ex ASL 4 di Prato, da riparametrare sui due bilanci di esercizio 2022 e 2023 e di 4.424.720 euro per l’acquisto dei servizi sanitari utilizzando il lavoro interinale.

“La misura assunzionale prevista è effettuata nel rispetto dei vincoli di bilancio a cui sono sottoposte le ASL e la Regione (il tetto di spesa del personale è contenuto entro lo storico della spesa risalente al 2004 ridotto di un ulteriore 1,4%) e risponde alle esigenze di salute che gravano sulla cittadinanza in un periodo particolarmente complicato. D’altra parte – conclude la nota della FP CGIL – la recente pandemia dovrebbe averci insegnato che ciò che conta non è l’osservanza delle finalità economiche di bilancio ma il raggiungimento degli obiettivi di salute.”

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