11 Ottobre 2022

Cento lavoratori a nero scoperti dalla Guardia di Finanza

Individuati anche 159 lavoratori irregolari. Tre imprenditori sono stati denunciati per sfruttamento


La lotta al lavoro sommerso non conosce sosta. Lo dicono i numeri dell’attività portata avanti dall’inizio dell’anno dalla Guardia di Finanza di Prato. Sono migliaia le posizioni lavorative esaminate nel corso degli interventi effettuati in tutto il territorio provinciale, che hanno riguardato soprattutto aziende del settore manifatturiero, ma anche della ristorazione, commercio al dettaglio e servizi alla persona.
Nel complesso, i finanzieri hanno individuato 100 lavoratori a “nero” e 159 lavoratori irregolari. 26 imprenditori sono stati segnalati ai competenti uffici dell’INPS e dell’Ispettorato del Lavoro per irregolarità contributive e previdenziali, nonché violazioni in materia di sicurezza. Tre di essi sono stati denunciati alla Procura delle Repubblica per sfruttamento del lavoro, in quanto – secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – imponevano regimi di lavoro non previsti dalla contrattazione collettiva ed inoltre si sarebbero avvalsi di manodopera sistematicamente sottopagata e sottoposta al ricatto del licenziamento senza tutele.
La Guardia di Finanza ha inoltre proposto all’Ispettorato Territoriale del Lavoro la sospensione dell’attività di 10 imprese, avendo riscontrato che almeno il 10% dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro risultava occupato, al momento dell’ispezione, senza la preventiva comunicazione di instaurazione del relativo rapporto.

Foto di archivio

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