22 Ottobre 2022

Detenuti e reinserimento sociale: il Progetto carcere cerca volontari

Associazione Don Renato Chiodaroli e Caritas presentano l'esperienza martedì 25 ottobre nell'antico chiesino di Narnali


I detenuti che cucinano la pasta per le signore che si ritrovano a giocare a burraco nel chiesino di Narnali. L’esperienza, originale e molto apprezzata da entrambe le parti, è iniziata da poco ed è una delle tante attività messe in campo dal Progetto carcere curato dalla Caritas diocesana e dall’Associazione Don Renato Chiodaroli. L’obiettivo è quello di aiutare i detenuti a fine pena a reinserirsi nella società grazie a opportunità di lavoro e all’accompagnamento di operatori volontari. Tutto ruota intorno alla Casa Jacques Fesch in via Pistoiese a Narnali, che si trova proprio accanto all’antico chiesino prima citato, aperta per accogliere i familiari dei carcerati che affrontano un lungo viaggio per visitare i loro cari reclusi alla Dogaia e i detenuti bisognosi di un alloggio dove poter scontare l’ultimo periodo di pena.

L’impegno profuso dall’Associazione Chiodaroli in questo servizio è lodevole e prezioso per tutta la comunità perché è confermato da tutti i dati statistici in materia che offrire occasioni di lavoro o semplicemente di formazione ai detenuti diminuisce la possibilità di recidiva in modo importante. Ma come tutte le attività di volontariato, anche questa ha bisogno di qualcuno che con generosità si metta a disposizione. «Cerchiamo uomini e donne che abbiano tempo e voglia di darci una mano, anzi di aiutare queste persone a ritrovare la propria strada», dice Elisabetta Nincheri della Chiodaroli e una delle anime della Casa Jacques Fesch. Chi sono le persone adatte a questo servizio? «Tutti coloro che non pensano che l’unica soluzione per i delinquenti sia quella di metterli in carcere e buttare via la chiave – dice Elisabetta –, basta avere un po’ di umanità, ma soprattutto non avere paura». Elisabetta ammette di aver iniziato questo impegno con un po’ di timore: «Sapevo che uno dei “ragazzi” ospitati era stato condannato per omicidio. È difficile non avere brutti pensieri, ma occorre andare oltre il “fattaccio” commesso, vanno considerati non per quello che hanno fatto, ma per quello che sono: esseri umani».

Per fare un punto sul Progetto carcere e presentare questa opportunità di servizio a chi volesse dare una mano, è stato convocato un incontro nel chiesino di Narnali – via Pistoiese, 515 – martedì 25 ottobre, alle 21,15. Sarà fatta una breve introduzione alla realtà del carcere e ai bisogni dei detenuti e delle loro famiglie, si parlerà del servizio offerto a Casa Jacques Fesch, si lascerà spazio per approfondimenti e il dibattito tra i presenti.

Per informazioni si può contattare la Caritas diocesana 0574-32858; caritas@diocesiprato.it.

 

Vedi anche: La storia di Manci, da detenuto a imprenditore che dà lavoro ai carcerati

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