11 Novembre 2022

Nuova pista Peretola, aerei in atterraggio a 400 metri di quota su alcune frazioni di Prato

Toscana Aeroporti assicura: "Nessun impatto acustico e ambientale". Martedi al via il percorso partecipativo: ecco come funzionerà


Un sopralluogo partecipato all’aeroporto di Peretola; quattro incontri pubblici in presenza e on line aperti a tutti – previa iscrizione – e 4 incontri specialistici on line dedicati a particolari gruppi di interesse: operatori aeroportuali, categorie economiche e sociali, associazioni ambientaliste e comitati. Sono i passaggi del dibattito pubblico sull’aeroporto di Firenze (qui il sito ufficiale), che si aprirà martedi 15 novembre a Firenze. Si tratta di una fase di partecipazione, prevista dalla legge, che rappresenta il primo passaggio dell’iter amministrativo per l’approvazione del nuovo progetto di ampliamento di Peretola, varato da Toscana Aeroporti dopo la bocciatura della precedente pista parallela da 2.400 metri da parte del Consiglio di Stato, che accolse i ricorsi dei Comitati e dei Comuni della Piana (Sesto Fiorentino, Prato, Carmignano, Poggio a Caiano, Campi Bisenzio, Calenzano) annullando il decreto di Via contenente corpose prescrizioni del Ministero dell’Ambiente.

Le nuove rotte e le quote di sorvolo

Adesso il gestore dello scalo riparte da un nuovo tracciato di pista: più corta, ovvero 2200 metri e sempre dislocata parallelamente all’autostrada, ma “declinata-convergente” rispetto ad essa. Una soluzione che al pari della precedente comporta imponenti opere di messa in sicurezza idraulica della zona (costo stimato 35 milioni di euro, su un investimento complessivo di 440 milioni, di cui 150 con fondi statali): fra queste la deviazione del fosso reale e la creazione di due casse di espansione.

La nuova pista cambierà le rotte; nel corposo progetto di fattibilità pubblicato on line sono fornite solo generiche indicazioni sulle quote di sorvolo dei centri abitati, fra cui Prato, territorio verso il quale la pista monodirezionale farà transitare tutti gli aerei (48.500 movimenti l’anno nello scenario 2035 con 5,8 milioni di passeggeri).
Toscana Aeroporti spiega che informazioni di dettaglio saranno fornite nel corso del secondo incontro del dibattito pubblico, dedicato agli aspetti ambientali, martedi 29 novembre, dalle 17,30 alle 20,30 al Palazzo degli Affari di Firenze.
A precisa domanda, Lorenzo Tenerani, direttore tecnico di Toscana Aeroporti, fornisce alcune informazioni in più: in decollo si seguirà il tracciato dell’autostrada e si arriverà a Cafaggio a quota superiore ai 1000 metri; in atterraggio alcuni centri abitati di Prato a sud dell’Autostrada A11 saranno sorvolati a quote tra i 450 e i 400 metri (la stessa quota oggi riscontrata a Lastra a Signa) e a Capalle, sempre in atterraggio, gli aerei sorvoleranno a quote ancora inferiori, circa 240 metri (come l’attuale uscita autostradale dell’A1 di Scandicci).

Toscana Aeroporti sottolinea che in atterraggio gli aerei volano con i motori al 30% della loro potenza e considera ininfluente l’inquinamento acustico prodotto a tali quote. Anche sul fronte dell’inquinamento ambientale, gli studi prodotti sono tranquillizzanti: “Le emissioni prodotte dagli aerei nel corso del loro volo risultano generate a quote talmente elevate da garantire un’efficace dispersione e la pressochè assenza di ricadute a terra già a partire da quote prossime all’altezza di mescolamento atmosferica (al più, dell’ordine di 800-1.000 metri, e solo per alcuni brevi periodi dell’anno). Le modellazioni numeriche effettuate a supporto della revisione progettuale evidenziano valori di concentrazione di inquinanti nelle aree circostanti all’aeroporto sempre al di sotto dei vigenti limiti di legge, in rapporto di circa uno o due ordini di grandezza (ossia circa 10-100 volte inferiori al limite). In corrispondenza di Prato, le concentrazioni di inquinanti risultano assolutamente trascurabili e impercettibili in quanto di tre-quattro ordini di grandezza (circa mille-diecimila volte) inferiori ai pertinenti limiti di legge”.

 

Il percorso partecipativo

Tornando al percorso partecipativo, questa fase, indetta e finanziata da Toscana Aeroporti, sarà gestita dal coordinatore del dibattito pubblico, presidente di Avventura Urbana, nominato da Toscana Aeroporti Spa e individuato tramite gara pubblica, che guida una squadra di 17 professionisti ed esperti. A monitorare l’andamento del processo partecipativo è una sezione della commissione nazionale, presieduta da Caterina Cittadino, di cui fanno parte 7 membri, di cui due in rappresentanza di Toscana Aeroporti.
Nei 45 giorni del dibattito pubblico cittadini, comitati ed enti potranno far giungere le prime osservazioni.


“Il dibattito – dichiara Alberto Cena (nella foto sopra), coordinatore del dibattito pubblico – sarà aperto a tutte le persone interessate, e a chiunque abbia pareri e conoscenze che possano contribuire ad arricchire la discussione, con lo scopo di raccogliere osservazioni dai soggetti coinvolti e di proporre soluzioni migliorative. Riteniamo infatti fondamentale che durante il confronto voci diverse abbiano la possibilità di essere ascoltate, affinché Toscana Aeroporti Spa possa tenerne conto nell’ambito delle proprie valutazioni rispetto al progetto. Entro 30 giorni dalla presentazione della Relazione conclusiva, la società valuterà i risultati e i suggerimenti emersi e illustrerà all’interno di un Dossier conclusivo le proprie determinazioni finali in merito all’intervento proposto”.

Le risultanze e gli esiti del dibattito pubblico non costituiscono, per legge, prescrizioni vincolanti, ma devono comunque essere valutati per la definizione tecnica del progetto definitivo e forniti per i successivi passaggi autorizzativi: la Via Vas presso il ministero della Transizione Ecologica, per la cui conclusione il decreto semplificazioni ha previsto tempi contingentati entro i 7 mesi; e la conferenza dei servizi al Ministero delle Infrastrutture (3 mesi di tempo) per l’accertamento della conformità urbanistica. Senza mettere in conto eventuali ricorsi alla giustizia amministrativa, Toscana Aeroporti auspica di concludere l’iter amministrativo nel 2023 e iniziare i lavori nel 2024.

Il progetto di dibattito pubblico è stato presentato ufficialmente da Toscana Aeroporti stamani nella sede della Regione Toscana, alla presenza del governatore Eugenio Giani, dell’assessore alle Infrastrutture e Trasporti Stefano Baccelli, il sindaco della Città metropolitana di Firenze Dario Nardella, l’amministratore delegato di Toscana Aeroporti Roberto Naldi, la presidente della Commissione nazionale Dibattito pubblico Caterina Cittadino, il direttore centrale Programmazione economica e sviluppo Infrastrutture di Enac Claudio Eminente, il direttore ambiente e Infrastrutture e direttore tecnico di Toscana Aeroporti Lorenzo Tenerani, oltre al Coordinatore Alberto Cena.

Il presidente della Regione Eugenio Giani ha definito “problemi procedurali” quelli per cui il Consiglio di Stato ha bocciato il decreto di Via; ha sottolineato come la nuova soluzione progettuale della pista sia il frutto di un lavoro di confronto con i Comuni della Piana.

“Un primo passo storico- ha detto il presidente Giani-, la prima azione dell’iter amministrativo che ci può consentire di arrivare alla pista declinata secondo il nuovo progetto che è stato presentato con Enac e che prevede 2200 metri di pista declinata e non parallela rispetto all’autostrada, con il cono di volo che si sposta verso i laghetti di Focognano, Case passerini, 2200 metri che possono ridurre fortemente l’impatto ambientale sul piano acustico. Ci sono così pochissime persone coinvolte sul cono di volo rispetto alle oltre 50mila di oggi che vivono a Brozzi, Peretola Quaracchi, alle porte di Novoli a Mantignano, Ugnano, Sollicciano. E poi la riduzione dell’inquinamento atmosferico perché è indubbio che una pista più lunga consente partenze e atterraggi più dolci. E da un punto di vista della si sicurezza – ha proseguito Giani- le condizioni sono molto più forti. Questa pista, in nome di una maggiore compatibilità ambientale nell’area della Piana e sicurezza – ha proseguito Giani- garantisce condizioni di volo senz’altro migliori in nome di una prospettiva di un aeroporto, che per tutta la Toscana significa vitalità economica, sociale relazioni e immagine nel mondo”

“Questo dibattito pubblico non è uno sfogatoio, nè una procedura burocratica; è una grande occasione di partecipazione democratica – ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella -. È una bella opportunità perché un’opera strategica così importante per lo sviluppo e la sicurezza del territorio, e anche così impattante, non può non essere al centro di un confronto vero e approfondito. Non è escluso che dal dibattito pubblico l’opera possa uscire anche migliorata. La finalità di questa consultazione e di questo coinvolgimento attivo delle comunità non è solo informativa, ma è anche un lavoro collettivo e dettagliato sul progetto affinché possa essere conosciuto meglio ed eventualmente migliorato. Rivolgo un appello a tutti: dobbiamo prendere sul serio questa grande opportunità di partecipazione democratica e di confronto”.

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Roberto
Roberto
1 anno fa

Spero che come da 40 anni ad oggi dopo mille proclami non riescano a farla ..hanno provato in tutti i modi a deturpare l’ambiente con questa ipotesi assurda di aeroporto più grande dove non dovrebbe stare neanche quello attuale …il contesto territoriale non è favorevole ad un progetto del genere ..confido nuovamente nel buonsenso e nelle leggi che ad oggi hanno impedito questo scempio

Sergio Roseti
Sergio Roseti
1 anno fa

Vi prego non fatelo questo scempio è una cattiverie mettere i cittadini della piana specialmente Campi Bisenzio e dintorni in un inferno dantesco Giani sei un esperto di storia fiorentina cambia tutte le cose che ai detto non corrispondona alla verita dei fatti lo sai bene che sarebbe un disastri irreversibile.Sergio Roseti

riccardo
riccardo
1 anno fa

Ma perchè non viene potenziato l’aeroporto di Pisa, che peraltro è sul mare, con un collegamento ferroviaro veloce con Firenze ? Possibile che non ci si curi minimamente dello spreco immane di risorse (pubbliche) che comporta l’avere due aeroporti posti a così poca distanza l’uno dall’altro?
Povera Italia, dominata da interessi di campanile.