Unione Popolare torna sulla questione Multiutility:
“Le pressioni di comitati e movimenti ambientalisti, così come delle forze politiche contrarie alla speculazione finanziaria sui beni comuni, hanno portato ad un primo stop dell’operazione Multiutility Toscana. L’approvazione eterogenea e frammentata delle delibere nei Consigli Comunali anche del pratese, con molti distinguo e diversi contrari, hanno infatti persuaso i sindaci dell’Empolese Valdelsa e della Valdinievole a non proseguire l’iter di scioglimento di PubliServizi, in assenza di sufficienti garanzie sugli accordi istituzionali presi in precedenza.
Come Unione Popolare di Prato – prosegue la nota – salutiamo la notizia con soddisfazione, data l’opportunità di ripensamento del progetto di finanziarizzazione con la quotazione in Borsa di beni comuni e di diritti essenziali, come l’acqua.
Peraltro, proprio nelle scorse settimane, diverse multiutility dell’energia erano state sanzionate da ARERA e Antitrust per speculazione sui prezzi, tanto da definirle ‘Furbette delle bollette’, un eufemismo per le società per azioni, che hanno aumentato le tariffe, seguendo logiche finanziarie, a scapito dei servizi essenziali per famiglie ed aziende.
Con tutta evidenza le sette compagnie sanzionate hanno privilegiato logiche finanziarie, a vantaggio dei dividendi degli azionisti e a discapito della correttezza del servizio.
Un simile circolo vizioso fra dividendi e qualità è del resto noto anche sul territorio dove, nonostante le promesse dei sindaci pratesi, negli ultimi due anni si sono registrati aumenti delle bollette idriche per quasi il 30% e di oltre l’8% per la TARI”.