6 Dicembre 2022

Produzione industriale a Prato: +4,8% nel terzo trimestre 2022. Volano tessile e maglieria

La media indice dei primi 9 mesi del 2022 del manifatturiero di Prato-Lucca-Pistoia non ha però ancora raggiunto i numeri pre pandemia


Continua anche nel 3° trimestre 2022 la serie positiva della produzione manifatturiera di Lucca, Pistoia e Prato, iniziata ad aprile-giugno 2021 con la prima impennata del recupero dopo la fase più acuta della pandemia. E’ quanto emerge dalle rilevazioni del Centro studi di Confindustria Toscana Nord: l’incremento complessivo a +2,5% rispetto al 3° trimestre 2021 è particolarmente significativo nel confronto col dato italiano che è, sia pur di poco (-0,6%), in territorio negativo. A generare questo buon risultato contribuisce in maniera decisiva il settore moda con +4,9%; ancora migliori, ma su volumi complessivi di produzione nettamente più contenuti, i risultati dell’alimentare, a quota +7,6%. Netto segno positivo anche per i mezzi di trasporto (+4,7%, che includono la nautica a quota +7,6%), la chimica-plastica (+4%), la metallurgia (+3,6%) e, in misura limitata, la produzione di macchine (+0,4%). Segno meno invece per il mobile (-4%), le lavorazioni non metallifere (lapideo, vetro, materiali da costruzione, che segnano complessivamente -1,7%) e il cartario (-1,5%). In definitiva per il manifatturiero di Lucca, Pistoia e Prato la media indice destagionalizzato della produzione dei 9 mesi gennaio-settembre 2022 sullo stesso periodo del 2019 (quindi l’ultimo corrispondente pre-pandemia) segna -2,6%.

“Per l’area complessiva di riferimento della nostra associazione i risultati del 3° trimestre 2022 sono stati forse superiori alle aspettative – commenta il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini -. Un dato che non può che farci piacere ma che comunque non autorizza visioni troppo ottimistiche. Nelle nostre rilevazioni chiediamo anche una previsione per la produzione del trimestre successivo e questa volta la prevalenza del segno meno è stata netta. I fattori che hanno ispirato queste risposte sono intuibili: oltre alle specificità di alcuni importanti settori presenti nel nostro territorio, soprattutto problemi generali quali la perdurante incertezza sul piano geopolitico, le tensioni ancora alte sui costi energetici, l’inflazione che comprime i consumi, l’aumento dei tassi di interesse. I prossimi mesi non saranno facili, ne siamo consapevoli; bene comunque che il manifatturiero di Lucca, Pistoia e Prato possa affrontarli da una posizione di relativa forza.”

Il +4,8% raggiunto dalla produzione manifatturiera di Prato nel 3° trimestre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021 è un dato che segna un altro passaggio importante sulla strada, già ampiamente avviata, del recupero dopo il crollo determinato dalla pandemia – conclude la vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Fabia Romagnoli -. Naturalmente più ci allontaniamo dal confronto con momenti di particolare criticità, più si assottigliano le percentuali di crescita: i valori a doppia cifra che abbiamo visto qualche trimestre fa non possono più esserci. Particolarmente importante per la struttura dell’industria pratese è il risultato del tessile, che segna +5,2%, a fronte di un dato nazionale dello stesso settore a quota -6,3%; in piena ripresa anche l’abbigliamento-maglieria, a quota +6,9%. Ottime le prestazioni della metalmeccanica, di cui il meccanotessile rappresenta la parte preponderante, con +6,1%. Valgono anche per Prato le considerazioni fatte per le altre province e in generale per il manifatturiero italiano: le incertezze sono numerose e preoccupanti e trovano puntuale evidenza nelle previsioni del campione esaminato. E’ giusto comunque rilevare la grande capacità di Prato di risollevarsi quanto e più di altre aree italiane con caratteristiche simili, pur in momenti che rimangono difficili per i costi di produzione e per le turbolenze dei mercati.”

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