Rinviato a giudizio “il furbetto del sacchetto” scoperto dai militari Forestali
Si tratta di un operatore infedele di una ditta subappaltataria di Alia che chiedeva soldi non dovuti ad imprese cinesi
Truffava il servizio di igiene urbana gestito da Alia pretendendo di farsi pagare per raccogliere rifiuti urbani e scarti tessili prodotti da ditte cinesi utilizzando il veicolo di servizio affidatogli dalla cooperativa da cui dipendeva: per questo motivo un operatore infedele di una ditta subappaltataria di Alia, è stato rinviato a giudizio assieme ai titolari di due ditte tessili dell’area pratese che se ne avvalevano. Le indagini dei carabinieri Forestali del Nucleo Investigativo (NIPAAF) sono partite da una segnalazione e denuncia di Alia, a seguito dell’abbandono di una quindicina di grossi sacchi neri contenenti scarti di rifiuti tessili in un’area cittadina di Prato. I militari hanno approfondito i fatti riuscendo a risalire all’autore dell’abbandono e alle ditte produttrici dei rifiuti tessili, gestite da titolari di nazionalità straniera.
Controlli interforze mirati – cui hanno partecipato i militari Forestali del NIPAAF assieme a colleghi del NIL e dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro nonché dell’ASL Toscana Centro e di Alia – hanno permesso di accertare numerose violazioni di natura penale ed amministrativa e, soprattutto, ha permesso agli investigatori di acquisire importanti elementi utili alle indagini. Dopo essersi presentato con il vestiario e il mezzo di servizio, l’ingegnoso ma fraudolento operatore raggirava i titolari delle ditte inducendoli a pagare in contanti nelle sue mani cifre sempre più cospicue. L’imputato riusciva a convincere gli utenti che tale procedura fosse regolare e, anzi, necessaria al fine di prevenire grosse sanzioni; non mancava di rilasciare anche una sorta di ricevuta per comprovare l’avvenuto pagamento. I casi documentati dai militari Forestali hanno fatto emergere ripetute attività illecite e truffe poste in essere dall’indagato. Alia, il gestore di igiene urbana per l’Ato Toscana Centro e parte lesa in tale procedimento, oltre alla denuncia immediata dei fatti, ha fornito ampia collaborazione agli inquirenti. L’azienda ribadisce, infine, ai cittadini che non è dovuto alcun pagamento diretto agli operatori o agli incaricati del servizio interni all’azienda nè delle ditte appaltatrici, ricordando che la TARI e le altre spettanze vengono saldate esclusivamente con le consuete modalità e per i servizi commerciali è previsto il pagamento degli importi dovuti soltanto tramite bonifico bancario o conto corrente, entro 30 giorni dal ricevimento della fattura attestante il servizio svolto.
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