12 Gennaio 2023

Caro carburante, i benzinai non ci stanno: “Per noi solo costi, altro che speculazione”

“Il prezzo viene deciso a monte, noi additati ingiustamente” così Alessandro Ferri, presidente di Figisc-Confcommercio Pistoia-Prato 


“Non abbiamo margini di manovra sul prezzo del carburante erogato nei nostri impianti e, al contempo, negli ultimi anni ci siamo trovati a dover fronteggiare crescenti costi di gestione a causa delle carenze statali: per questo, additarci oggi come speculatori è scorretto e offensivo”. Non usa mezzi termini Alessandro Ferri, Presidente del Sindacato provinciale dei Gestori di impianti stradali di carburanti Figisc – Confcommercio Pistoia e Prato, secondo il quale “è infondata la tesi secondo la quale saremmo noi gestori a manipolare il prezzo: si determina tutto a monte, da parte delle compagnie petrolifere, alle quali siamo legati contrattualmente”. Farrei spiega che il margine dei gestori “è uno storno tra i 3 ed i 4 centesimi al litro ed i costi lievitano costantemente, a causa della crisi energetica e non soltanto. I colleghi che, ad esempio, possiedono un autolavaggio nel proprio impianto hanno visto quadruplicarsi le bollette”.

Un quadro, quello tratteggiato da Ferri, che si intride di ulteriori elementi problematici: “Oggi il rifornimento ad un’azienda, che paga con carta di credito, ci costa 1 centesimo al litro. Il margine che tratteniamo sui pagamenti Pos è estremamente risicato e anche la fatturazione elettronica, presentata come panacea, si è tradotta in un aggravio di tempi e di costi: inevitabile quando i documenti elettronici diventano centinaia ogni mese”. Per questo, sostiene Ferri, se speculazione c’è stata è senz’altro necessario cercarla altrove: “Spiegateci – conclude – come potremmo cercare di avvantaggiarci da questa situazione. Abbiamo le mani legate e spese crescenti. La narrazione di questi giorni è quanto di più fuorviante e offensivo”.

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