Prosegue il processo a carico di don Giglio Gilioli e Lucio Fossanova, rispettivamente fondatore ed esponente laico dei Discepoli dell’Annunciazione, associazione di fedeli soppressa dalla Santa Sede nel dicembre 2019. A ciascuno dei due imputati vengono contestati due episodi di violenza sessuale ai danni di un trentenne, che all’epoca dei fatti, tra il 2008 e il 2012, frequentava la comunità e che a distanza di anni ha ricordato di aver subito le molestie. Nell’udienza di oggi, la seconda, sono stati sentiti gli agenti di polizia giudiziaria che hanno condotto le indagini e la mamma del ragazzo che ha accusato don Gilioli e Fossanova. La donna ha raccontato le circostanze dell’avvicinamento del figlio alla comunità religiosa e del suo successivo volontario allontanamento alcuni anni dopo. Secondo la testimonianza della madre, durante la permanenza nell’associazione il figlio avrebbe diradato le comunicazioni e i rapporti con la famiglia d’origine a causa di atteggiamenti ostruzionistici da parte dei religiosi. In seguito, ossia dopo aver lasciato i Discepoli dell’Annunciazione, il ragazzo avrebbe confidato ai genitori le molestie subite. La prossima udienza è fissata per il 6 febbraio.