11 Gennaio 2023

Nuova pista di Peretola, termina il dibattito pubblico. Toscana Aeroporti: “Obiettivo iniziare i lavori a gennaio 2024”

Ieri sera il coordinatore del dibattito pubblico Alberto Cena ha illustrato il documento riepilogativo del percorso. Entro 30 giorni Toscana Aeroporti valuterà i suggerimenti emersi, che non hanno valore prescrittivo


E’ arrivato a conclusione il dibattito pubblico sul progetto della nuova posta di Peretola: 8 incontri, 2 sopralluoghi e circa 400 partecipanti (“Leggermente al ribasso rispetto a precedenti esperienze, ma sostanzialmente un dato in linea”, ha detto il coordinatore Alberto Cena). Ieri sera al Palacongressi di Firenze, dove si è tenuta la maggior parte degli incontri del percorso partecipativo, è stato illustrato il documento riepilogativo di 78 pagine contenente la descrizione delle attività svolte e la sintesi di tutti i temi emersi durante la procedura. Sono intervenuti Roberto Naldi, amministratore delegato di Toscana Aeroporti; Eugenio Giani, presidente della regione Toscana; Claudio Eminente di Enac e Maria Teresa Carosella della Città Metropolitana di Firenze.

Le osservazioni dei cittadini

Sono 38 i punti del documento finale, ovvero 38 domande che le varie associazioni, portatori di interesse e cittadini hanno posto a Toscana Aeroporti, a fronte di un totale di 400 domande a cui la società ha risposto durante il dibattito. Tra le perplessità emerse ci sono quelle relative all’efficacia stessa dello strumento del dibattito pubblico di modificare il progetto secondo i suggerimenti arrivati dal basso e quelle relative all’impatto ambientale dell’opera. Su quest’ultimo punto i cittadini hanno proposto un osservatorio condiviso sulle opere di compensazione a tutela della biodiversità del Parco della Piana. Molti hanno sollevato domande sulla futura collocazione di postazioni di monitoraggio delle emissioni inquinanti della nuova pista e sulla loro gestione. In particolare i pratesi partecipanti al dibattito hanno manifestato durante il percorso diversi dubbi in merito all’impatto acustico degli aerei su alcune zone del loro territorio che, a differenza di Peretola e Brozzi sarebbero direttamente interessate dal sorvolo degli aerei (Cafaggio, Fontanelle e Capezzana). I comitati cittadini contrari all’opera non hanno partecipato al dibattito pubblico, ma hanno mandato le loro osservazioni nei cosiddetti “Quaderni degli attori”. Entro 30 giorni Toscana Aeroporti valuterà i risultati e i suggerimenti emersi e illustrerà all’interno di un dossier conclusivo le proprie determinazioni finali: secondo la normativa in vigore, nessuna delle domande né dei suggerimenti ha valore prescrittivo, bensì istruttorio in vista delle successive fasi progettuali e autorizzative (Vas e Via). “Un suggerimento sicuramente lo coglieremo: quello delle ciclabili e del collegamento tra Sesto e Firenze”, ha detto Roberto Naldi, che ha continuato: “Sono emerse anche posizioni contrarie, ma sono stati approcci ideologici. Nessuno ha fatto proposte alternative: l’unica proposta alternativa è non fare l’aeroporto, ma questo non è parte del dibattito pubblico”.
E’ da segnalare che solo il 13% dei partecipanti ha poi compilato il questionario di gradimento finale sul dibattito pubblico e l’81% di questi, secondo quanto reso noto alla presentazione, “si è sentito libero di esprimere la propria opinione nel corso degli incontri”: si deduce che una quarantina di partecipanti sui 400 del dibattito pubblico si è ritenuto “soddisfatto”.

I tempi

L’amministratore delegato di Toscana Aeroporti è fiducioso di poter aprire il cantiere per la realizzazione della nuova posta entro gennaio 2024. Per il momento non pensa a eventuali ricorsi, come quelli che con il tramite della giustizia amministrativa hanno affossato il primo masterplan. “Speriamo che i tempi siano più brevi possibile e che il progetto possa essere realizzato in tempi ragionevoli, perché non è possibile chiudere Firenze e portare tutto il traffico su Pisa, che è un aeroporto militare”, ha affermato Claudio Eminente di Enac. Ma Toscana Aeroporti non si accontenta di guardare alla realizzazione della nuova pista, guarda anche al futuro dell’infrastruttura. E il futuro degli aeroporti si chiama “vertiporti”: un’area del futuro scalo – nelle intenzioni della società – sarà dedicata a vertiporto, ossia un’area attrezzata per velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticali. “Stiamo stimolando tutti i produttori e alcuni di questi, Embraer per primo, ci hanno detto che vorrebbero fare una sperimentazione a Firenze – ha detto Naldi -. E’ evidente che i collegamenti rapidi, per esempio Firenze-Siena, potrebbero essere facilitati con questi mezzi”.

 

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