5 Gennaio 2023

Palazzina ospedale, i lavori rischiano lo stop prima di iniziare: c’è il ricorso al Tar della seconda classificata

La Nigro Costruzioni di Prato, arrivata seconda nella gara d'appalto dei lavori, farà ricorso al Tar contestando i criteri di valutazione dell'offerta economica e di quella tecnica


La nuova palazzina dell’ospedale Santo Stefano rischia seriamente di non vedere mai la luce. La ditta arrivata seconda nella gara d’appalto, la Nigro Costruzioni di Prato, presenterà ricorso al Tar della Toscana. L’azienda che fa capo a Giovanni Nigro contesta l’assegnazione dei punteggi su offerta tecnica e offerta economica, e dunque, i criteri adottati per la valutazione delle due offerte presentate all’Asl, criteri che avrebbero penalizzato la ditta pratese a favore della prima classificata, la Nbi di Roma. L’atto sarà depositato la prossima settimana. Nigro, che si è affidato allo studio legale Giovannelli, presenterà anche richiesta di sospensiva: intorno all’accoglimento o meno da parte dei giudici amministrativi, ruota la prima risposta in merito al destino della palazzina da 112 posti letto che dovrebbe dare ossigeno al Santo Stefano. Se il tribunale dovesse accogliere la richiesta del ricorrente, i lavori per la realizzazione dell’opera subiranno uno stop fino alla sentenza del Tar: a quel punto il progetto della palazzina dovrà fare i conti con i tempi (lunghi) della giustizia e il rischio che non vengano rispettati i tempi di apertura del cantiere diventano concreti. Se i lavori non iniziano entro il 30 giugno, infatti, l’Asl perde i 10 milioni di euro del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) che il governo Renzi aveva destinato al progetto nel 2016. Un progetto da 25 milioni e mezzo di euro. Se i giudici invece dovessero rigettare la richiesta di sospensiva, spetterà all’Asl decidere se scommettere sull’apertura del cantiere. In attesa della sentenza e nella speranza di non perdere la fetta di finanziamento pubblico.

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