24 Febbraio 2023

A Montemurlo un grande girotondo per la pace: “il futuro è nelle nostre mani”

In occasione dell'anniversario dello scoppio della guerra in Ucraina, il Comune ha organizzato una manifestazione per la pace insieme agli studenti


Tutti insieme per dire no alla guerra. Ad un anno dallo scoppio del conflitto in Ucraina, il Comune di Montemurlo ha promosso questa mattina, 24 febbraio, una manifestazione ribadire la contrarietà della comunità montemurlese alla guerra come modalità per risolvere le controversie. A scendere in piazza sono stati gli studenti dell’istituto comprensivo “Margherita Hack” e della scuola paritaria “Ancelle del Sacro cuore” e i rappresentanti di alcune associazioni del territorio. In piazza della Libertà i bambini e i ragazzi hanno portato bandiere arcobaleno, striscioni, poesie e pensieri di pace.

Ad aprire la manifestazione il sindaco Simone Calamai che ha detto: «il Comune ha ritenuto importante ritornare a testimoniare la nostra richiesta di pace per l’Ucraina e per tutti gli altri paesi del mondo dilaniati dalla guerra. Di fronte a momenti di difficoltà come la guerra in Ucraina, che possono creare ansia o paura, la cosa più importante da fare è stare insieme e insieme far sentire la nostra voce». In questo anno anche a Montemurlo sono arrivate tante persone in fuga dalla guerra e il sindaco ha ricordato la storia di Veronika, la bambina ucraina che alla primaria “Manzi” di Morecci ha incontrato Alexandra, bambina russa che l’ha aiutata a integrarsi nella classe. «La guerra non è un videogame – ha continuato il sindaco Calamai – Quando suonano le sirene, bambini e ragazzi in Ucraina si devono rifugiare in bunker sotterranei ed aspettare che finisca il pericolo. Nonostante questa situazione, i giovani ucraini non hanno mai smesso di andare a scuola, di studiare, di stare in contatto con i propri insegnanti ed i compagni tramite la “didattica a distanza”. Continuare a studiare, ad andare a scuola significa essere più forti della paura, della guerra e delle bombe: significa credere nel futuro e sopratutto in un futuro di pace». Credere alla pace significa impegnarsi dire no ai conflitti ogni giorno:« imparando a rispettare i compagni di classe, gli insegnanti, i familiari, imparando a difendere i più deboli e a non avere paura delle diversità ma ad accettarle come ricchezze».

l sindaco Calamai ha fatto poi appello alla diplomazia, affinché si lavori veramente per trovare soluzioni che mettano a tacere le armi:«Chiedo ad ogni rappresentante istituzionale di spingere affinché tacciano le armi e tornino a parlare i canali diplomatici. È necessario mettersi intorno ad un tavolo e trovare soluzioni di pace. Lo dobbiamo a tutti i bambini e i ragazzi come voi che hanno diritto ad un futuro senza guerra, violenza e paura.Credo che si debba smettere di parlare di armi ed iniziare invece a dialogare e a trovare soluzioni che riportino la Pace nel mondo ed allontanino definitivamente ogni idea di scontro nucleare».

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