Congresso Pd, Cuperlo a Prato: “Dietro gli altri candidati si sono ricollocati i soliti potentati di sempre”
Tappa figlinese per Gianni Cuperlo candidato alla segreteria nazionale del Pd: ha reso omaggio al monumento ai 29 Martiri, ha fatto visita al Museo della Deportazione e ha pranzato al circolo
Omaggio ai 29 Martiri, visita al Museo della Deportazione e poi pranzo al circolo con menu “popolare” (pasta al sugo e polpette alla pratese): sono i momenti che hanno scandito la visita a Figline di Prato di Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria nazionale del Pd. Ad accoglierlo la consigliera comunale Martina Guerrini, il sindaco di Vernio Giovanni Morganti e il segretario provinciale Marco Biagioni. Presenti anche il sindaco di Poggio a Caiano Francesco Puggelli, il quale però non ha mai nascosto di aderire alla mozione Bonaccini, e l’assessore pratese Gabriele Bosi, anch’egli oggi pro Bonaccini ma con un passato da cuperliano.
Gianni Cuperlo rende omaggio al monumento ai 29 Martiri nel borgo di Figline
“In cosa si differenzia la mia proposta rispetto a quella di Bonaccini e Schlein? Non parlerei di differenze, ma di una volontà da parte mia affinché questo sia un congresso vero. Ho fatto violenza su me stesso per candidarmi e ho deciso di fare questo passo in avanti quando ho visto che dietro agli altri candidati si ricollocavano gli stessi potentati di sempre e allora non ce l’ho fatta – ha detto Cuperlo -. Ho declinato per ben due volte l’offerta di fare il ministro: non ho mai avuto ambizione. Sono sempre stato uomo di partito e non di potere: ma il Pd oggi ha bisogno di qualcuno che si dedichi completamente a costruire il partito del domani, un partito nuovo”.
Sul caso Cospito, per cui sono nella bufera il deputato pratese di FdI (e vicepresidente Copasir) Giovanni Donzelli e il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, Cuperlo è tranchant: “E’ grave la responsabilità di un deputato della maggioranza che ha divulgato notizie riservate acquisite per via diretta da un Sottosegeretario mettendo a repentaglio il livello di sicurezza del Paese e la possibilità di proseguire nelle indagini. E’ per questo che con un sentimento di indignazione come Pd continuiamo a chiedere le dimissioni di Donzelli e Delmastro”.
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