7 Febbraio 2023

I carabinieri salvano la vita di un aspirante suicida

L'uomo ha chiamato il 112 minacciando di tagliarsi la gola: il tempestivo intervento e la dissuasione hanno evitato il peggio


Il pronto intervento e le capacità di mediazione dei carabinieri si sono rivelati decisivi nel salvare la vita di un uomo di 43 anni che ha chiamato il 112 manifestando l’intenzione di uccidersi. Il centralinista del comando provinciale dell’Arma di Prato ha provato a comprendere le ragioni che affliggevano l’uomo, di nazionalità eritrea, che è in cura al Serd per problemi di dipendenza e che ha manifestato uno stato depressivo causato dalla prolungata precarietà lavorativa. I carabinieri lo hanno sommariamente identificato e ne hanno localizzato la posizione in un appartamento del centro storico, dove è stata inviata una pattuglia del radiomobile.
Quest’ultima, raggiunta l’abitazione, ha preso contatti con il coinquilino raggiungendo l’appartamento e la stanza dove l’eritreo si era barricato persistendo nelle sue intenzioni ed esasperando il proprio stato di agitazione con toni anche farneticanti.
L’escalation ha costretto i militari a forzare la porta della camera dove l’uomo si era barricato trovandolo con un coltello a serramanico in mano con il quale mimava a più riprese la volontà di tagliarsi la gola.
Dopo aver ripristinato un minimo dialogo, i carabinieri sono riusciti ad avvicinarlo e a sottrargli l’arma, affidandolo quindi alle cure del personale del 118. Accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale, il 43enne è stato valutato in psichiatria, e – una volta recuperata la serenità mentale dimesso – è stato riaffidato alle cure dei terapisti del Serd.

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