29 Marzo 2023

Storia della pace dalle sue origini ne “Il viaggio di Irene”, il nuovo libro dello studioso pratese David Fiesoli

Il volume ripercorre il pensiero e la cultura della pace fin dalle sue origini, quando nell'antica Grecia la Pace era una dea, figlia della Giustizia e sorella del Buon Governo. Prefazione a cura del cardinale Matteo Maria Zuppi


Si intitola “Il viaggio di Irene” il nuovo libro del pratese David Fiesoli, ricercatore presso il Centro di Studi Europei “Sirio Giannini”, studioso di letterature, mito e cultura greca. Un testo che ripercorre il pensiero e la cultura della pace fin dalle sue origini, quando nell’antica Grecia la Pace era una dea, figlia della Giustizia e sorella del Buon Governo. Attraverso Omero, Aristofane, Petrarca, Francesco D’Assisi, Erasmo, Kant, quel pensiero si snoda tra le pagine e nei secoli, fino ai grandi costruttori di Pace del Novecento (Simone Weil, Etty Hillesum, Gandhi, Lévinas, Giorgio La Pira, padre Balducci, Aldo Capitini), per arrivare al fervore di Papa Francesco nell’ispirare e sostenere ogni iniziativa che assicuri ai popoli un cammino di pace, frutto di un dialogo autentico capace di spegnere l’odio. Il volume è edito da Avagliano Editore.

Scrive il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI, nella prefazione: “Ringrazio David Fiesoli perché ci fa viaggiare con Irene, la Pace: questo libro ci aiuta a trovarla nella nostra storia. Serve una storia della pace per non perderla, difenderla, custodirla, amarla, prepararla, desiderarla per chi non la conosce, come le vittime delle guerre infinite alle quali rischiamo di abituarci”.

Oggi il panorama è sconfortante, con una guerra nel cuore d’Europa a minacciare ogni riflessione pacifica. Ma l’agnello della Pace ha origini antichissime. Nella commedia di Aristofane, Irene, la dea della Pace tenuta prigioniera da Guerra e Tumulto, viene liberata da tutti i contadini della Grecia. Ma la dea resta adirata, perché tante volte aveva suggerito ai popoli la tregua, e non le avevano dato ascolto. Il contadino Trigeo, per placarla, vuol sacrificare un agnello alla dea, ma lei lo ferma, perché rifiuta ogni violenza: così salva l’agnello, che anche oggi è simbolo di pace.

In Aristofane, la dea Irene chiede di fermare i fabbricanti di armi, e far cambiare loro mestiere: così le lance diventano pali per reggere le viti, le creste degli elmi diventano spazzole, gli scudi dei recipienti. Un pensiero antico che ha attraversato i secoli per costruire una cultura di non violenza. Perché, come ripeteva Ernesto Balducci: “La Pace non è un’utopia per idealisti, ma un sano principio di realtà”.

David Fiesoli è nato e vive a Prato. Ricercatore presso il Centro Internazionale di Studi Europei “Sirio Giannini”, è studioso di letterature, mito e cultura greca. Ha scritto per le pagine culturali di diversi quotidiani, settimanali e mensili. Tra le sue pubblicazioni: Il vincolo ricurvo (Napoli, 1997), Il segreto di Talete in «Kamen’n». 16 (Piacenza, 2000) e Il discorso di Ofelia in Autori contro la guerra (Roma, 2003).

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