26 Aprile 2023

Avvistamenti lupi, Parsec: “Animali presenti da decenni nel nostro territorio, non devono far paura”

La Fondazione attraverso 15 fototrappole è impegnata nel monitoraggio della presenza dei lupi nel Monteferrato


“Il lupo è un animale molto timido e molto schivo, l’uomo non è una sua preda e non dobbiamo averne paura ma semplicemente rispettare alcune regole di convivenza”. La Fondazione Parsec, attraverso Francesca Catani, esperta del Parsec e responsabile della Didattica al Centro di Scienze Naturali, circoscrive e ridimensiona l’allarme sui lupi segnalati nelle scorse settimane anche in alcune zone della periferia di Prato.
Intanto la presenza di gruppi di lupi è documentata da tempo nel nostro territorio. Dagli anni ’70, quando la specie divenne protetta, è sempre stata in costante crescita. Il sistema di monitoraggio del Monteferrato – gestito dalla Fondazione Parsec in convenzione con Natural Oasis – fin dall’avvio, quattro anni fa, ha sempre registrato il passaggio di questi animali. Le postazioni, variabili da 5 a 15 a seconda della stagione, sono importanti per monitorare la presenza e le abitudini degli animali selvatici dentro e fuori dal parco e anche per lavorare sulla sicurezza di quelli ospitati nel Centro di Scienze Naturali (nel servizio di Tv Prato, i filmati dei lupi catturati con le fototrappole). Nel dicembre nel 2021 le foto trappole avevano documentato ad esempio l’eccezionale presenza dello sciacallo dorato, animale raro e particolarmente schivo.
Da ottobre a marzo, quindi nei mesi invernali, i passaggi degli animali sono registrati ogni notte e in alcuni periodi quelli dei lupi sono quotidiani. Si tratta di singoli animali o gruppi, anche fino a 8 esemplari. Non sono animali stanziali, ma frequentatori abituali. Si spostano seguendo le loro prede, che d’inverno si avvicinano alle città. Il lupo è un carnivoro, si nutre prevalentemente di grandi ungulati come cervi, cinghiali, daini, caprioli.

“Le risorse faunistiche e boschive del nostro territorio sono più che sufficienti al loro fabbisogno, quindi non si avvicinano perché sono troppi – prosegue Catani – Semplicemente seguono le loro prede che, un po’ stordite dal rumore e dalle luci, sono meno diffidenti e più facili da catturare. Oppure sono attratti dai rifiuti organici o dal cibo lasciato all’esterno delle case. Ecco questo dovremo imparare ad evitarlo”.
Ma le norme di comportamento non sono finite qui. Tenere i cani al guinzaglio, ad esempio, è un’altra buona regola, per evitare che per istinto si avvicinino. Gli animali domestici non sono prede abituali dei lupi, ma è bene non fornire loro nessuna opportunità. Se si incontra un lupo è sempre importantissimo non avere nessun contatto, nemmeno se ci sentiamo protetti (se siamo in auto per esempio) e non fornirgli cibo per non creare un precedente di esperienza con l’uomo a cui possa fare riferimento in futuro. “E se ci troviamo faccia a faccia non fuggire, ma allontanarsi lentamente e magari battere le mani o fare rumore, di solito è sufficiente a farlo scappare”.
È bene segnalare gli incontri alla Regione Toscana per facilitare il monitoraggio (scrivendo a lupo@regione.toscana.it oppure con un messaggio whatsapp al numero 366 6817138).
Teniamo presente, conclude Francesca Catani, che la presenza del lupo è un grande vantaggio per tutti, perché tiene sotto controllo la popolazione di ungulati e favorisce il rinnovo del bosco, limita i danni alle colture provocati dai cinghiali ed è un predatore anche di specie aliene e invasive come la nutria.
La Fondazione ParSeC – Parco delle Scienze e della Cultura, è nata a Prato nel 2017. Gestisce il Museo di Scienze Planetarie, il Centro di Scienze Naturali e l’Istituto Geofisico Toscano.

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