Crisi d’impresa, in 200 al convegno organizzato dall’ordine dei Commercialisti
Focus sulla riforma che cambia la gestione delle aziende e rafforza il ruolo dei professionisti. Il nuovo codice chiede agli imprenditori una nuova mentalità: prevenire, indagando il futuro, e creare un’organizzazione efficiente per risolvere
Prevenire la crisi d’impresa e dotarsi degli strumenti necessari per fronteggiarla. È la parola d’ordine del nuovo Codice della Crisi d’impresa e dell’Insolvenza, varato nel 2019 ma operativo soltanto dall’estate scorsa, per confrontarsi sul quale l’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti contabili ha aperto stamani all’auditorium della Camera di commercio un convegno formativo a cui hanno partecipato 200 professionisti.
Insieme al presidente dell’ODCEC Filippo Ravone, Margherita Cerretelli del consiglio di presidenza di Confindustria Toscana Nord, il professor Lorenzo Stanghellini, dell’Università di Firenze e il professor Alberto Quagli, dell’Università di Genova, hanno analizzato il nuovo scenario per il trattamento precoce della crisi e gli strumenti a disposizione delle imprese riguardo alla governance e all’organizzazione delle aziende sane o non ancora in difficoltà.
“Le nuove norme rivoluzionano il modo di lavorare delle imprese e dei commercialisti che le seguono – ha spiegato Ravone – La parola è prevenire i segnali della crisi e le modifiche al Codice indicano la direzione: aziende organizzate in modo da far emergere questi segnali e affrontarli con efficienza”.
“La riforma lancia un segnale ben chiaro ai piccoli e medi imprenditori: puntare alla pianificazione degli obiettivi d’impresa – ha aggiunto Quagli – Le imprese devono indagare il futuro e ampliare il proprio orizzonte di osservazione”, mentre Stanghellini ha parlato di una sorta di “sistema anticendio per le aziende, un sistema efficiente che scatti al minimo segnale in vista di una soluzione che può non essere traumatica. Le nuove norme – ha sottolineato il professore – definiscono un approccio molto meno aggressivo che in passato sia sotto il profilo delle responsabilità che per quello degli strumenti, che oggi consentono di dialogare con creditori che hanno l’obbligo di farlo in modo leale”.
Margherita Cerretelli, che ha aperto il convegno, ha richiamato l’attenzione sulla rispondenza delle nuove disposizioni ai principi europei, che puntano a favorire l’emersione tempestiva della crisi, la valorizzazione dell’autonomia delle parti e la risanabilità dell’impresa. L’iniziativa aveva il patrocinio di Confindustria Toscana Nord e il sostegno di Banca Alta Toscana, Namirial, Promos e Sistemi Firenze.
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