26 Aprile 2023

Giovane aggredita e sfregiata a La Pietà, venerdì l’interrogatorio di garanzia per i tre arrestati

Vittima dell'aggressione Martina Mucci, 29enne, che venne assalita e ferita al volto e al capo da due uomini incappucciati. In manette anche l'ex fidanzato: gli inquirenti al lavoro per individuare il quarto soggetto coinvolto, il secondo esecutore materiale dell'agguato


Si terrà il 28 aprile davanti al giudice Francesca Scarlatti l’interrogatorio di garanzia per i tre arrestati in carcere accusati del violento pestaggio ai danni di Martina Mucci, la 29enne sfregiata la notte fra il 20 e il 21 febbraio mentre rincasava nella sua abitazione a La Pietà, di ritorno dal lavoro. Secondo la procura e la squadra mobile di Prato, fu un pestaggio su commissione, incaricato dall’ex fidanzato che compensò i picchiatori con alcune centinaia di euro.

L’ambiente di riferimento è quello delle palestre, ma anche il mondo della notte, dei pub e delle discoteche. Gli arrestati sono Emiliano Laurini, 41 anni, buttafuori e pugile, ex fidanzato ed ex collega di lavoro di Martina in un pub, considerato dagli inquirenti il mandante dell’agguato; un intermediario, Mattia Schininà, 21 anni, che fece da tramite per procurargli i ‘picchiatori’; uno degli esecutori materiali dell’aggressione, Kevin Mingoia, 19 anni, che insieme a un altro complice – tuttora ricercato dalle forze dell’ordine – avrebbe partecipato al pestaggio della ragazza. I tre abitano tutti nella provincia di Firenze e sono accusati di rapina aggravata, lesioni personali gravi e sfregio permanente del volto aggravato.

Martina Mucci fu picchiata a sangue e sfregiata al volto da due soggetti incappucciati che erano poi fuggiti portando via la borsa della ragazza, che lavora come barista in un pub della città. Proprio davanti a quel pub si sarebbe verificata, settimane prima dell’aggressione, una forte lite tra Martina e il suo ex, tanto da indurre il proprietario del locale dove i due lavoravano a spostare Laurini in un’altra sede. Un episodio che aveva segnato la fine della loro relazione. Potrebbe essere stata questa la miccia, unita alla gelosia nutrita dal pugile verso la giovane, a scatenare la reazione del 41enne. Dalle indagini non è emerso in modo univoco quale sia stato il reale movente dell’agguato.

Nell’ordinanza del gip Scarlatti si ricostruisce ad ogni modo il quadro indiziario attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali e si fa preciso riferimento a “condotte maltrattanti” che il buttafuori avrebbe messo in atto anche nei confronti dell’attuale compagna. Un’altra giovane finita nella notte tra il 19 e 20 aprile scorsi, quindi dopo l’aggressione a Martina, al Torregalli di Firenze con la frattura di due costole. La ragazza ha riferito ai sanitari di essersi fatta male urtando contro lo spigolo del tavolo.

Il procuratore Giuseppe Nicolosi ha definito “inquietante” il contesto in cui si muovono questi “picchiatori”, ragazzi italiani tutti poco più che maggiorenni, che per poche centinaia di euro vengono assoldati per spedizioni punitive tra Prato, Firenze e Scandicci.

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