19 Maggio 2023

Il distretto sanitario di Vaiano si amplia in Casa di Comunità, ma resta il nodo del 118

In aggiunta ai servizi attuali un’area di attesa, 2 ambulatori per la Guardia Medica, 7 ambulatori per le visite specialistiche e dei medici e pediatri di famiglia


Prenderanno avvio a giugno i lavori per l’ampliamento del distretto sanitario di Vaiano in via Val di Bisenzio 205/d. Dopo la cessione gratuita da parte del Comune di una porzione di terreno nell’area in cui è già operativa la sede del distretto, il via ai lavori rappresenta il primo step di evoluzione verso la sanità territoriale futura con la conversione del distretto in Casa di Comunità.
A Vaiano è prevista la realizzazione di una delle cinque strutture sociali e sanitarie di prossimità che saranno realizzate sul territorio della Provincia: a Montemurlo, Poggio a Caiano, San Paolo e presso l’ex palazzina di Anatomia patologica del Misericordia e Dolce.
Le Case di Comunità rappresentano una evoluzione del modello Casa della salute: vi troveranno spazio ambulatori per i medici e pediatri di famiglia, per specialisti Asl di varie discipline (oculistica, ginecologia, cardiologia, reumatologia, otorinolaringoiatria, psichiatria), che potranno contare anche su strumenti di diagnostica “leggera”, come ad esempio ecografi e dispositivi per il rilevamento dei parametri vitali, ma non strumenti di radiologia.

Il cronoprogramma dei lavori è stato presentato questa mattina nel corso di una Conferenza stampa alla presenza di Lorenzo Pescini, direttore amministrativo dell’ASL Toscana Centro; Primo Bosi, Sindaco del Comune di Vaiano, Simone Faggi, Presidente della Società della Salute Area Pratese; Lorena Paganelli, direttore Società della Salute Area Pratese e Gianluca Gavazzi, direttore area manutenzione e gestione investimenti Prato.

Una prima fase dei lavori riguarderà l’efficientamento energetico dell’immobile esistente: coibentazione della copertura, sostituzione infissi, isolamento termico, sostituzione del generatore di calore e installazione di un sistema a pompa di calore. Questi lavori avranno una durata di 160 giorni, per un costo di oltre 578.600 Euro, coperto da contributi statali (Bando POR FESR 2014-2020) e da uno stanziamento di 220.000 euro dell’Azienda Sanitaria.

Il passo successivo prevede l’ampliamento del distretto per la realizzazione della Casa di Comunità. Si tratta di un aumento della superficie di 237 metri quadri per un totale complessivo, a lavori ultimati di 830 metri quadrati. I lavori di ampliamento avranno inizio nel dicembre di quest’anno e si concluderanno nell’arco di un anno, per un quadro economico complessivo di 1 milione e 150 mila euro, coperto per circa 700.000 euro da fondi Pnrr, per 383.000 euro dal fondo complementare della Regione e per la quota rimanente dalla Asl. A completamento dei lavori verà installato un impianto fotovoltaico sulla copertura dell’edificio.

“Oggi raccontiamo una bella storia – ha detto il sindaco Primo Bosi – ringrazio la Società della Salute, il Presidente ed il Direttore per aver sostenuto questo progetto importantissimo per la nostra comunità. La direzione è quella giusta, stiamo potenziando i servizi di prossimità per poter offrire un’ alternativa ed intercettare i bisogni dei cittadini seguendo le regole del nuovo sistema sanitario. Siamo riusciti a fare un intervento mantenendo l’operatività dei servizi attualmente in essere. E’ un passo importante; ora dobbiamo rivedere

La nuova Casa di Comunità avrà a disposizione, in aggiunta ai servizi attuali un’area di attesa, 7 ambulatori medici, 2 ambulatori per la Guardia Medica, servizi igienici per il personale e per gli utenti. Nella Casa di Comunità sarà a disposizione un team di medici di medicina generale, pediatri, medici specialisti, infermieri di comunità, assistenti sociali ed altre figure professionali. Forte sarà la sinergia con gli Enti del terzo Settore e le Associazioni di volontariato per una integrazione tra competenza territoriali.
“La presenza dei medici di medicina generale e dei pediatri insieme agli specialisti rappresenta un punto di forza e miglioramento – ha aggiunto Lorena Paganelli – Una innovazione è costituita dalla disponibilità di un percorso ad hoc, già presente da circa un anno a Vernio, per i cittadini della Vallata. Avranno la possibilità di poter effettuare le visite specialistiche nella sede del proprio territorio. Qualora la prestazione non sia attribuita entro cinque giorni viene reimmessa all’interno del CUP generale.”

“Per l’Azienda Sanitaria il progetto ha una rilevanza prioritaria – ha detto Lorenzo Pescini. Siamo in una fase di cambiamento epocale in termini di assistenza sanitaria territoriale. Per raggiungere l’obiettivo finale c’è ancora molto da fare ma fino ad oggi l’Azienda ha buttato il cuore oltre l’ostacolo e ciò ha permesso il rispetto della prima importante milestone intermedia del 31 marzo 2023 per tutti gli interventi aziendali finanziati con fondi PNRR. Continuiamo quindi avanti il lavoro con impegno affinchè si realizzi la Casa della Comunità di Vaiano e tutte le altre nei tempi previsti”.

“Vorrei sottolineare il lavoro della Società della salute e dell’Azienda Sanitaria nell’individuare le necessità e i luoghi di intervento – ha sottolineato il vicesindaco di Prato e presidente della Società della Salute Area Pratese Simone Faggi – Il dialogo costante tra le istituzioni, l’mpegno del sindaco di Vaiano attraverso anche l’ascolto delle esigenze e bisogni territoriali ha consentito di creare una mappa con cinque Case di Comunità che si aggiungeranno ai servizi esistenti. Questo testimonia un’attenzione al territorio e come Sds auspichiamo e chiediamo che questo percorso realizzato per le Case di Comunità sia replicato anche per gli altri aspetti sanitari”.

Bosi e Faggi hanno infatti colto l’occasione per ribadire la posizione di forte contrarietà alla riorganizzazione del sistema del 118 introdotto da Regione e Asl Toscana Centro nell’area pratese, che è stata penalizzata nei mesi scorsi con il taglio delle ambulanze medicalizzate a Vaiano e a Montemurlo. “I sindaci – ha detto Simone Faggi – conoscono bene le esigenze dei loro territori e hanno chiesto a gran voce quanto meno la necessità di coprire con gli infermieri il servizio del 118 con medico che è stato smantellato. Ci dicono che è una sperimentazione, ma non siamo disposti ad aspettare due anni per le valutazioni del caso, perchè è una sperimentazione partita solo a Prato e nel Chianti e solo qui ci sono stati dei tagli. Lo stesso ascolto delle esigenze dei territori lo chiediamo per la riorganizzazione della continuità assistenziale, per la quale nelle prossime settimane partirà il confronto”.

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