9 Maggio 2023

Prato, si chiude una stagione anonima: per il prossimo anno i tifosi chiedono di più

Proviamo ad analizzare i perché di un campionato al di sotto delle aspettative


“La sufficienza”. Questa è la risposta che l’allenatore del Prato Lucio Brando ha dato alla domanda su che voto darebbe alla stagione del Prato, conclusa con la salvezza e un anonimo undicesimo posto. Certamente si tratta di un obiettivo minimo, non quello a cui puntava la società ad inizio stagione, tantomeno quello che si aspettavano e auguravano i tifosi, che hanno già fatto capire di aspettarsi tutt’altro la prossima stagione. E allora proviamo a capire – senza la presunzione di essere infallibili – perché quella del Prato è stata una stagione al di sotto delle aspettative. Innanzitutto la partenza ad handicap, con 10 punti nelle prime 10 giornate della gestione Favarin. Un rendimento da retrocessione che ha costretto la società ad allontanare il tecnico, peraltro in rotta anche con la tifoseria. Poi alcune scelte sbagliate in sede di costruzione della squadra: il fatto che nella stagione si siano avvicendati ben quattro portieri la dice lunga. L’aver puntato inizialmente su un attaccante – Colombi – che alla prova dei fatti ha fallito, segnando col contagocce e venendo poi ceduto nel mercato invernale. Altro aspetto quello degli infortuni. Un giocatore importante come Frugoli ha giocato solo scampoli nel finale di stagione, Mobilio – il miglior giocatore della squadra – è mancato per gran parte del girone di ritorno. Resta il cruccio senza risposta: come sarebbe stato il Prato con tutti questi giocatori a disposizione contemporaneamente?
Non si possono poi dimenticare i 6 punti ottenuti sul campo e cancellati dalla giustizia sportiva per questioni ben note. Soprattutto quelli regalati al Real Forte Querceta restano una ferita ancora aperta, che fa male per come è maturata e per l’errore grossolano commesso.
Poi ci sono i numeri, che certificano come il Prato abbia perso troppe partite – una su tre – e incassato troppe reti, risultando tra le peggiori difese del torneo. Se è vero che le partite si vincono segnando, è anche vero che difficilmente si vincerà un campionato con una tra le difese più perforate.
Nella stagione restano anche l’amarezza per i due derby persi e l’aver concesso al Salsomaggiore ultimo in classifica ben 4 punti dei 13 totali raccolti dagli emiliani, che col Prato peraltro hanno vinto l’unica partita del campionato.
Alla prova dei fatti si può dire che questa formazione avrebbe potuto lottare tranquillamente per un posto play off e che per la somma dei fattori sopra elencati probabilmente ha fallito l’obiettivo.
Ci sono ovviamente anche cose da salvare. A partire da alcuni singoli: Nicoli, Cela, Mobilio, Diallo, sono stati comunque protagonisti di una stagione più che positiva.  Il Prato di Brando si è caratterizzato per la predisposizione offensiva, a fare la partita. Ha creato tante occasioni, giocando a volte in maniera brillante, ottenendo sul campo 45 punti in 28 partite. Ma è anche incappato in periodi no (tre sconfitte consecutive tra marzo e aprile) e nel girone di ritorno solo 3 volte ha mantenuto la porta inviolata.
Ora bisognerà cominciare a pianificare la prossima stagione, con la speranza di recitare un ruolo diverso, finalmente da protagonisti. Molto dipenderà ovviamente da chi siederà a settembre sulla panchina biancazzurra. Il contratto di Brando scade il 30 giugno, alla società spetterà decidere se ha meritato o meno la conferma.

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