La Sala Operativa della Protezione Civile è stata intitolata a Paolo Diani

L'omaggio allo storico coordinatore del Sistema di Protezione Civile della città nel primo anniversario della scomparsa


Ad un anno esatto dalla morte, stamani la Sala Operativa della Protezione Civile di via Lazzerini è stata intitolata a Paolo Diani, storico coordinatore del volontariato della Protezione Civile pratese e membro dell’Arciconfraternita della Misericordia: porterà quindi il suo nome il luogo dove aveva trascorso giornate e nottate nel coordinamento degli interventi delle associazioni nelle diverse emergenze che si sono susseguite nel tempo, prima fra tutte il Covid, ma anche allagamenti, frane e danni causati dal maltempo nel territorio provinciale e non solo. E tutto il mondo delle associazioni che fanno parte del sistema di Protezione civile oggi era presente per rendergli omaggio: accanto alla moglie Barbara e ai figli Cristina, Marco e Luca erano c’erano il sindaco Matteo Biffoni, il vicesindaco e assessore alla Protezione Civile Simone Faggi, il responsabile del servizio Sergio Brachi, il presidente della Provincia Simone Calamai, la consigliera Ilaria Bugetti in rappresentanza della Regione Toscana, molti consiglieri comunali di Prato, i rappresentanti istituzionali dei Comuni dell’area, Monsignor Nedo Mannucci della Diocesi di Prato, il proposto della Misericordia Gianluca Mannelli e i rappresentanti di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato.

In tanti hanno ricordato la grande disponibilità di Paolo Diani in ogni occasione e la capacità di saper affrontare ogni situazione, anche la più critica, con quella frase ricorrente: “Che problema c’è? Si fa!”, che valeva sia per imbustare tipo 100mila mascherine anti-Covid in tre giorni e distribuirle a tutta la città, sia per i torrenti in piena a causa della pioggia persistente e per ogni emergenza legata al meteo: “Questo era il modus operandi di Paolo Diani, il suo modo di mettersi a disposizione in tutto e per tutto – afferma il sindaco Matteo Biffoni – Ovunque, dalla neve a Figline, al sostegno ad Acquasanta, agli allagamenti e al Covid Paolo era un risolutore di problemi, potevi far affidamento su di lui. Era la connessione tra gli amministratori pubblici, la competenza della Protezione Civile del Comune e la disponibilità delle associazioni di volontariato del sistema di Protezione civile. Su di lui si poteva contare, sempre, ha dato un grande contributo a tutta la nostra comunità e l’intitolazione di oggi è un atto dovuto”. “Rimane il suo esempio e uno straordinario gruppo di lavoro a servizio della città” – aggiunge il vicesindaco e assessore alla Protezione civile Simone Faggi. Tanti gli appalusi e la commozione durante la scopertura della targa all’ingresso della Sala operativa.

Nel 2020 durante l’edizione “speciale” del Corteggio Storico a causa del Covid, a Paolo Diani era stato consegnato il Gigliato d’oro della città in rappresentanza di tutta la rete di Protezione Civile che si era prodigata per affrontare l’emergenza sanitaria.

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