8 Giugno 2023

La Guardia di Finanza scopre e chiude 111 ditte individuali fantasma

Controlli serrati delle Fiamme Gialle per individuare partite iva "dormienti" . Oltre 200 le aziende ispezionate, di cui 70 avviate da meno di sei mesi


Scoperte e chiuse dalla Guardia di Finanza di Prato 111 ditte individuali fantasma. Continua senza sosta l’attività di polizia economico-finanziaria dei finanzieri del Comando provinciale di Prato, volta alla prevenzione e al contrasto dell’uso illecito di partite Iva “fantasma”. Oltre 200 le aziende controllate, 70 delle quali avviate da meno di 6 mesi. L’iniziativa ha portato alla chiusura di 111 partite iva, fittiziamente operative nel settore manifatturiero legato alla filiera del tessile, nonché in ambito immobiliare, commerciale e dei servizi.

L’attività di analisi, tra cui l’incrocio delle informazioni contenute nelle banche dati in uso al Corpo e della fatturazione elettronica obbligatoria, oltre ai riscontri effettuati direttamente sul territorio, ha fatto emergere la non operatività delle attività poste sotto la lente d’ingrandimento delle fiamme gialle pratesi, fornendo elementi per proporre la loro chiusura ed evitare così il loro utilizzo per finalità illecite di carattere economico finanziario. Tra questi l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, il
riciclaggio ed il trasferimento all’estero di proventi illeciti, oltre all’ottenimento e monetizzazione di crediti d’imposta non spettanti derivanti, ad esempio, dai “bonus facciate” e “super bonus 110%”. Le partite Iva su cui si sono focalizzate le attività di indagine sono risultate in parte riconducibili a società “inattive” o cosiddette “dormienti”, in quanto è stata rilevata l’inesistenza di qualsiasi attività economica nelle tre annualità precedenti, oppure a società di recente costituzione per le quali non sono stati forniti dati esatti ai fini della loro corretta individuazione.

La procedura di chiusura è stata fatta dalla Guardia di Finanza in stretta sinergia con l’Agenzia delle entrate di Prato. L’operazione, sviluppata facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria, testimonia la costante azione della Guardia di Finanza finalizzata non solo alla repressione ma anche alla prevenzione dei fenomeni di “ditte apri e chiudi”, imprese – spesso intestate a “teste di legno” – il cui utilizzo è di sovente strumentale anche al riciclaggio e al trasferimento all’estero di proventi illeciti.

Sull’intervento intervengono i parlamentari toscani di Fratelli d’Italia: “La chiusura di 111 ditte che non hanno versato un un euro nelle casse dello Stato, avvenuta oggi a Prato, è la dimostrazione concreta della presenza, e della sinergia con le forze inquirenti, del Governo Meloni sui territori. Grazie alla norma, che abbiamo inserito in Legge di Bilancio, contro gli esercizi ‘apri e chiudi’, questo fenomeno criminale per la nostra economia inizia ad essere contenuto davvero. Un plauso alla Guardia di Finanza che oggi ha individuato e chiuso un numero davvero considerevole di partite Iva dormienti, corrispondenti, di fatto, a ditte fantasma che, da troppo tempo, incidono in modo sleale sulla salute del tessuto economico pratese. Alla Guardia di Finanza e alle forze inquirenti, che da mesi stanno contrastando con impegno costante questo crimine odioso, il nostro grazie”.

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