20 Settembre 2023

4sustainability, durante l’evento a Prato annunciata la nascita di Y Hub

E' la prima holding di servizi innovativi e piattaforme digitali dedicata alla realizzazione di progetti virtuosi per la tracciabilità e la sostenibilità nel settore moda


Annunciata la nascita di Y Hub, la prima holding di servizi innovativi e piattaforme digitali dedicata alla realizzazione di progetti virtuosi per la tracciabilità e la sostenibilità nel settore moda. La holding riunisce sotto un unico cappello Process Factory, società di consulenza fiorentina a cui si deve il sistema e marchio di garanzia 4sustainability,  The ID Factory, società di Information Technology specializzata in soluzioni digitali per la tracciabilità e Ympact, Società Benefit e piattaforma per la misurazione degli impatti ambientali e sociali sviluppata per consentire l’applicazione su larga scala del framework 4sustainability.

La nascita di Y Hub è stata annunciata a Prato durante la decima edizione dell’Evento Annuale 4sustainability, dal titolo On the Road | Misurazione d’impatto e trasparenza di filiera. Il sistema moda verso il Digital Product Passport, che ha visto riunito a Prato, nella storica sede del Lanificio F.lli Balli, il gotha del fashion & luxury, con tutti i maggiori brand internazionali e l’eccellenza della filiera produttiva italiana. Oltre 350 gli ospiti accreditati. Sul palco, speaker eccellenti distribuiti su tre panel in cui si è dibattuto di trasparenza di filiera e misurazione d’impatto, passaporto digitale di prodotto e impegni condivisi.

Y Hub si fonda sull’idea di un eco-sistema collaborativo strutturato per accompagnare a 360° i brand e le imprese della filiera moda – dalla più piccola alla più grande – nella raccolta dati d’impatto ambientale sociale, nella loro verifica, validazione e condivisione tra i diversi stakeholder del settore. Obiettivo: supportare la reportistica di sostenibilità e la costruzione di Passaporti Digitali di Prodotto in chiave di trasparenza.

Alla guida di Y Hub tre amministratori, che mantengono le proprie cariche e responsabilità all’interno delle singole aziende: Francesca Rulli, Founder e CEO di Process Factory e Ympact, Cristian Iobbi e Massimo Brandellero, co-Founder di Ympact e The ID Factory, di cui Brandellero è anche CEO.

Y Hub vanta oggi un team di 60 professionisti, 40 partner, 3000 aziende ingaggiate, 80mila fornitori mappati in 22 paesi diversi. Perché le filiere della moda – è sempre bene ricordarlo – sono filiere globali, come ci ricorda anche il legislatore europeo mai così attivo sul fronte della normazione.

“Negli ultimi due anni, il mercato ci ha confermato che la chiave per crescere è la collaborazione, ad ogni livello”, sottolinea Francesca Rulli. “L’interdipendenza tra moda, sostenibilità e tecnologia è ormai imprescindibile. Yhub si fonda su questa consapevolezza, come centro di competenze, metodo e tecnologia per supportare al meglio le sfide del settore”.

“Noi per primi dobbiamo desiderare di essere il cambiamento che vogliamo”, aggiunge Massimo Brandellero. “L’unione tra innovazione, tecnologia e sostenibilità è un’opportunità indiscussa e senza precedenti per l’intera industria della moda”.

Hanno dialogato fra loro, nel primo panel dal titolo Partnership for the Goals: perché fare squadra, Leonardo Raffaelli (Co-titolare del Lanificio F.lli Balli), Fabio Campana (CEO del Lanificio dell’Olivo), Andrea Crespi (Direttore Generale di Eurojersey e Vicepresidente di Sistema Moda Italia) ed Ettore Piacenza (CEO di Piacenza 1733). Moderazione di Francesca Rulli.

Il secondo panel, moderato da Annamaria Tartaglia, ha avuto come focus la Corporate Due Diligence Legislation e il concetto di trasparenza di filiera. Il confronto ha visto seduti insieme allo stesso tavolo i vertici delle tre maggiori aggregazioni della filiera produttiva della moda e del lusso, e cioè Attila Kiss (CEO di Gruppo Florence), Matteo Marzotto (Presidente di MinervaHub) e Claudio Rovere (CEO di Holding Moda). A Filippo Bernocchi, Docente di Circolarità alla LUISS Business School, il compito di “portare a terra” la normativa chiarendone confini e possibili implicazioni per l’operatività delle aziende.

Digital Product Passport: come raccontare il prodotto ai propri stakeholder, infine, è stato il tema del terzo panel moderato da Martina Schiuma. Su questo tema, molto attuale e sentito anche per l’accelerazione impressa dal legislatore europeo, si sono espressi Luca De Iulis (Marketing & Sales Director di Conceria Montebello), Alberto Lampis (Strategic Sourcing Raw Material Senior Specialist di Hugo Boss), Andrea Rossi (CFO di Achille Pinto) e Michele Casucci (Founder e General Manager di Certilogo, eBay Group).

A completare il programma dell’Evento 4sustainability, il messaggio di saluto di Faruk Hassan, Presidente di BGMEA, la massima organizzazione di produttori di abbigliamento del Bangladesh, e un contributo video di Francesca Magri in rappresentanza della Fashion Task Force di SMI – Sustainable Markets Initiative sul concetto di Passaporto Digitale di Prodotto: di cosa effettivamente si tratta e perché la collaborazione, anche su questo tema, è il fattore vincente per crescere trasparenti e sostenibili.

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