Seduto in quel caffè”, è l’inizio dell’immortale canzone dedicata nel titolo alla giornata di oggi, 29 settembre. Il problema tuttavia non è sempre circoscritto alla donna verso la quale corrano i pensieri di chi sieda assorto al tavolino, come succede nei versi di Mogol. Più prosaicamente, è dove corra dopo l’ultimo sorso chi partecipa alla movida.
Centro di Prato, esterno notte.
Capita che residenti riprendano dalle finestre persone intente ad urinare a cielo aperto e lastricato in pietra libero. Meglio se in strade strette e riparate, nei vicoli solo sfiorati dalla folla. Il caso segnalato ai giornali da Lorenzo Panerai che abita in via del Porcellatico è l’ultimo tassello che si aggiunge alla vera e propria mappa dell’incontinenza emersa in questi anni. Il problema non è nuovo. Vent’anni fa una domenica mattina trovai un bicchierone pieno di birra sul gradino di casa. Provai a prenderlo per svuotarlo nella grata vicina. Non era birra.
È sempre accaduto, accadrà purtroppo ancora e i responsabili in genere la fanno (in ogni senso) franca.
Non fu così esattamente dieci anni fa, durante il Settembre pratese del 2013 quando a finire immortalato da un residente di via dei Saponai angolo vicolo del Corno, esasperato per le deiezioni di ogni genere, fu un giovane con un inconfondibile segno distintivo. Indossava la Paglietta del Buzzi. L’indomani, il presidente dell’associazione ordinò con gesto educativo per i suoi ragazzi e l’intera comunità e riparatorio per chi lì abita e lavora do ripulire la zona e le Pagliette invasero con secchi e spazzoloni le strade intorno al Mercatale. Il rimedio superò come eco il male commesso. Tanto di cappello.
Quasi mai però i responsabili sono riconoscibili e a svolgere i gesti riparatori sono gli addetti di Alia con getti d’acqua, per il sollievo di residenti e commercianti. Cristina Sanzò, assessore alla città curata ha dichiarato a La Nazione che i passaggi degli addetti alla pulizia saranno intensificati.
Ma è sulla prevenzione che si deve intervenire. Bagni pubblici (con tutti i rischi di trovarli malconci) ma sopratutto educazione. Scuola, famiglie. E il senso civico che alberga in ciascuno e in molti dorme sonni profondi. Il rimedio estremo sono le telecamere, con le difficoltà di dare un’identità a volti giocoforza protetti dall’oscurità.
Telecamere per colpire una diversa forma di deiezione sono state intanto installate dal condominio di via Carbonaia angolo via dei Migliorati. L’urina dei cani al guinzaglio di padroni senza rispetto – denuncia l’amministratore – hanno rovinato l’intonaco della facciata appena rifatta. Esposti al sindaco, denunce contro ignoti. A poca distanza ci sono i prati sottostanti le Mura, aree di sgambatura, fanno notare i residenti che indicano le normative penali violate con la pipì dei Fido di ogni razza e taglia.
Ma se alla vescica dei cani – forse – non si comanda, a quella degli umani sì. E in ogni caso giornali e tv, un tempo affollati di pubblicità di pannolini per bimbi, oggi sono prodighi di consigli sui pannoloni per adulti. Non ci sono più scuse.
Buongiornoprato@tvprato,it
disegno di Marco Milanesi