15 Settembre 2023

Pronto soccorso sotto stress e liste d’attesa infinite, l’assessore Bezzini: “La Regione in campo con strumenti ad hoc”

Ieri l'incontro nella sede di Pratofutura, promosso dall'associazione degli imprenditori: presenti i livelli regionali e locali del sistema sanitario e socio-assistenziale. La nuova direttrice del Santo Stefano, Mechi: "Con la nuova palazzina sarà possibile, indirettamente, anche progettare un pronto soccorso più ampio e funzionale"


Pronto soccorso sotto stress e liste d’attesa troppo lunghe, che spesso costringono i cittadini a rivolgersi alla sanità privata. Sono stati i due principali temi di cui si è discusso, ieri pomeriggio, nella sede di Pratofutura, in via Santa Chiara. L’incontro promosso dall’associazione di imprenditori pratesi – dal titolo “Sanità: che futuro ci aspetta?” – ha visto la partecipazione dei referenti regionali e locali del settore: l’assessore regionale alla Salute Simone Bezzini, il vicesindaco e assessore alla Salute e Politiche sociali del Comune di Prato Simone Faggi, la nuova direttrice dell’Ospedale Santo Stefano Maria Teresa Mechi e la direttrice della Società della Salute Lorena Paganelli. La tavola rotonda rientra nella serie di appuntamenti, organizzati da Pratofutura, su temi che interessano direttamente la collettività e il territorio provinciale, nell’ottica di stimolare il confronto e di costruire proposte fattive per il futuro del distretto.

In primo piano la situazione del pronto soccorso di Prato, spesso in difficoltà, tra carenze di organico, mancanza di spazi e lunghe attese in barella. Pratofutura ha presentato diversi numeri che danno la dimensione non solo del super lavoro che impegna il pronto soccorso dell’ospedale pratese ma che permettono di riflettere anche sul tema dell’appropriatezza delle richieste. Oltre la metà degli accessi al pronto soccorso di Prato, nel 2021, risulta composta infatti da codici verdi: ben 36.752, per l’esattezza, su un totale di 64.197 ingressi. Quasi 7mila, invece, i codici gialli, più di 19mila i codici azzurri/bianchi e 1.548 le urgenze da codice rosso. “Abbiamo varato una delibera nella primavera scorsa sulla riorganizzazione dell’emergenza-urgenza – ha spiegato l’assessore Bezzini – Questa delibera è in fase di applicazione, qualche risultato lo stiamo vedendo. Anche il periodo estivo ha dato risultati positivi. Nel mese di ottobre richiameremo tutte le aziende sanitarie e tutti i responsabili dei pronto soccorso per fare il punto della situazione. Valuteremo elementi di forza e debolezza e cercheremo di spingere ulteriormente per migliorare il rapporto del pronto soccorso con l’ospedale e con tutto il territorio”. Rispetto alle liste d’attesa, Bezzini ha fatto presente che l’allungamento della vita media della popolazione ha prodotto una impennata nelle domande di prestazioni sanitarie. Dal 2019 al 2023 la richiesta di visite specialistiche è cresciuta del 20%, la diagnostica del 30% con effetti diretti sui tempi di erogazione dei servizi. “Abbiamo messo in atto alcune strategie che stanno dando i primi segnali, segnali che ci fanno ben sperare – ha commentato Bezzini -. Stiamo agendo sulla governance domanda/offerta, stiamo puntando sull’innovazione del Cup e sui sistemi digitali e poi stiamo lavorando anche sull’appropriatezza delle prescrizioni perché una prescrizione inappropriata toglie disponibilità a chi invece ha reale bisogno di quella prestazione. In linea generale, non dobbiamo negare le difficoltà che esistono ma neppure dimenticare che il nostro sistema sanitario è tra i migliori in Italia e che il Santo Stefano di Prato ha innegabili punte di eccellenza”.

Tornando al pronto soccorso, la direttrice Mechi ha sottolineato come la nuova palazzina da oltre 100 posti letto del Santo Stefano porterà benefici a cascata anche agli altri reparti del nosocomio. “Avremo, entro la fine del 2025, una nuova disponibilità di posti letto e una collocazione più organica dell’attività oncologica – ha affermato Mechi -. Ma la nuova struttura consentirà, indirettamente, anche di sbloccare la progettazione per il nuovo pronto soccorso. Con gli spazi che si libereranno sarà possibile ristrutturare il pronto soccorso attuale per renderlo più ampio, garantendo un riassetto per percorsi migliore, sia per i pazienti che per gli operatori”.

Il vicesindaco Faggi ha focalizzato l’attenzione sui principali problemi, in termini socio-sanitari, che il territorio pratese si trova a vivere: da una parte l’assistenza agli anziani e le Rsa, dall’altra il tema dei minori non accompagnati. “Abbiamo, sulle Rsa, liste di attesa troppo lunghe – ha ammesso Faggi -. Per abbatterle servono risorse, che il Comune insieme all’Azienda sanitaria sta cercando di mettere come può, ma ci vogliono poi anche posti e quote per garantire lo scorrimento della lista. Questa è l’urgenza del momento, unita alla spesa legata ai minori non accompagnati. In questi ultimi 45 giorni c’è stata una esplosione di arrivi e quindi di costi per le Amministrazioni comunali”. La direttrice della Società della Salute Lorena Paganelli ha infine descritto l’organizzazione della Società, soffermandosi su funzionamenti e obiettivi, e ha illustrato una serie di infrastrutture sanitarie che sorgeranno sul territorio provinciale nei prossimi anni (dalle Case della Salute agli Ospedali di Comunità), grazie anche ai fondi PNRR. “Centrale, nel garantire la tenuta di questa rete, sarà il rapporto con il terzo settore, pilastro imprescindibile nell’erogazione di tanti servizi sanitari e assistenziali – ha ripetuto Paganelli -. E in tutto ciò anche l’apporto del volontariato. Basti pensare al 118, un modello che tutto il mondo ci invidia perché oltre alla presenza di medici e infermieri può contare su tanti volontari che si mettono al servizio degli altri”.

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