13 Ottobre 2023

Sassi contro l’auto degli infermieri del Serd che stavano portando le cure domiciliari ad un tossicodipendente

A seguito dell'episodio, successo a Paperino, il sindacato Nursind chiede maggiori tutele per il personale della Asl


Due infermieri del Serd, servizio dipendenze della Asl, sono stati aggrediti ieri mattina mentre si recavano presso la dimora di un tossicodipendente, a Paperino, per una terapia domiciliare quotidiana di metadone. Mentre gli infermieri erano a bordo dell’auto di servizio e si avvicinavano all’abitazione, il paziente ha lanciato sassi contro la vettura della Asl, scheggiando il parabrezza e costringendo gli operatori, scossi per l’accaduto, a fare retromarcia e tornare in sede.

L’episodio riporta d’attualità il problema delle cure a persone instabili, con il personale sanitario – sia esso a bordo delle ambulanze, in servizio al pronto soccorso o nei dipartimenti di psichiatria – che è chiamato ad operare in condizioni difficili.
Nel caso in questione l’intervento è avvenuto in favore di un soggetto non autosufficiente, che ha dunque diritto al servizio domiciliare, il quale vive in un contesto di degrado.
La segreteria territoriale del Nursind, sindacato delle professioni infermieristiche, di Prato solleva l’urgenza di risolvere il problema delle aggressioni nei confronti del personale sanitario del Serd.
“La violenza contro il personale sanitario rappresenta una sfida seria che richiede azioni immediate e concrete da parte delle autorità e della comunità nel suo complesso. Come organizzazione sindacale, rimaniamo determinati a lottare per la sicurezza dei lavoratori della sanità” afferma il segretario provinciale Roberto Cesario.

 

La risposta della Asl Toscana Centro

Interpellata sulla vicenda la Asl, con la dottoressa Antonella Manfredi, responsabile dell’Unità funzionale complessa dipendenze di Prato, conferma l’accaduto e tiene a precisare che, superato il momento del pericolo, da parte degli operatori sanitari c’è sempre il tentativo di attivare una comunicazione con il paziente che porti ad una riduzione dell’aggressività e alla possibilità di un proseguimento delle cure.
Non è invece contemplata la possibilità di estendere il servizio di vigilanza delle guardie giurate, che è presente al Giovannini e all’ospedale, per dare un supporto in prestazioni da rendere a domicilio che presentino situazioni di rischio.
“In casi del genere – prosegue la nota della Asl – occorre rivolgersi alle forze dell’ordine, anche perché il lancio di oggetti o materiali verso un’auto in un’area pubblica, è rischioso per l’incolumità di tutte le persone e non solo per gli occupanti. Per prevenire situazioni ad alta pericolosità l’azienda è presente per prevenire atti di violenza a danno dei lavoratori. Per saper gestire queste situazioni e prevenire escalation di aggressività è prevista una formazione ad hoc per il personale interno adibito a tali mansioni intervenendo sugli aspetti relazionali e sulla differenziazione della comunicazione a seconda del paziente a cui ci si sta riferendo, tenendo conto delle differenze culturali”.
La Asl – che fa sapere di aver preso in carico l’episodio con i propri dirigenti e con l’ufficio legale per i danni ai mezzi aziendali – aggiunge che è inoltre attivo un supporto psicologico interno messo a disposizione per i lavoratori e le lavoratrici vittime di aggressione.
Infine l’azienda sanitaria monitora il fenomeno e fornisce all’Osservatorio Regionale Aggressioni una rendicontazione trimestrale delle segnalazioni e delle altre informazioni utili.

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