5 Ottobre 2023

Minori stranieri non accompagnati, Biffoni torna a chiedere un hub regionale

Il sindaco di Prato e responsabile Anci Immigrazione lancia poi una stoccata al suo stesso partito: "Ancora una volta leggo la posizione del Pd regionale su un argomento così cruciale ma non ho visto convocare una segreteria o una direzione. Il nuovo corso del partito che si confronta e discute tarda a partire, evidentemente"


“Sono sicuro che è solo un grande fraintendimento, perché non sarebbe comprensibile che la Regione sia contraria alle proposte di Anci sulla gestione dei minori stranieri non accompagnati”. Così Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato Anci immigrazione alle parole riportate sull’opposizione della Regione Toscana alla richiesta di creazione di un hub dedicato esclusivamente ai minori: “Forse non si è capito di cosa si sta parlando: l’hub minori è un centro dai numeri contenuti, dove poter accogliere per qualche giorno i minori soli prima di trovare sistemazione nei Comuni. Di questo si è sempre trattato e conoscendo il governatore non puà aver cambiato posizione in merito. La realizzazione di un hub minori non è una proposta di Biffoni, ma dei Comuni di ogni colore politico, rappresentati da Anci, perché è sui sindaci che si lascia di nuovo cadere il problema ed è una proposta sostenuta da realtà come Unicef, Save the Children e il Garante dell’Infanzia che sta denunciando da mesi una situazione insostenibile sull’accoglienza dei bambini”.

“La situazione è semplice: il Governo non gestisce gli arrivi, manda sui territori persone e in particolare minori per i quali non sono presenti strutture: i Comuni hanno presentato progetti per 4000 posti Sai, ma non sono stati finanziati. Al 31 agosto nei Sai ci sono 6207 ragazzi rispetto ai 22.599 che sono nel sistema complessivo dell’accoglienza. Certo che tutti preferiamo il sistema dell’accoglienza diffusa, ma non si può continuare a fare politica di solo teoria e ideali. Esiste il mondo reale, quello che i sindaci gestiscono quotidianamente: ogni giorno i prefetti ci scrivono, senza alcun preavviso da parte del ministero, chiedendo di sistemare ragazzini. Ci sono minori che arrivano direttamente a bussare alla porta dei nostri servizi, ragazzi di cui nessuno sapeva l’esistenza. In alcuni posti sono stati messi nei Cas adulti, mi dispiace questa è una violazione della norma inaccettabile. Data la situazione, crediamo dunque che un hub dedicato ai minori sia assolutamente da preferire”.

La posizione di Anci. Come fatto presente da Anci al Governo la richiesta è di stabilire e strutturare una rete di centri di prima accoglienza esclusivamente a carico e sotto la responsabilità del Ministero dell’Interno e delle relative strutture periferiche. Tali centri, per una durata massima di 45/60 giorni, procedono all’identificazione, all’accertamento dell’età ove necessario, controllo sanitario, verificano la presenza di parenti sul territorio. Conclusasi questa fase, tutti i minori accertati devono essere trasferiti esclusivamente in una struttura del SAI, i cui posti devono essere pertanto adeguatamente ampliati e diffusi sul territorio. I centri di prima accoglienza devono rappresentare in ogni caso la “porta d’accesso” alla seconda accoglienza, e quindi alla rete SAI.

Biffoni poi aggiunge un commento sulla posizione del suo partito, il Partito Democratico: “Ancora una volta leggo la posizione del PD regionale su un argomento così cruciale ma non ho visto convocare una segreteria o una direzione. Il nuovo corso del partito che si confronta e discute tarda a partire, evidentemente, ma continuo ad avere fiducia e sono certo che anche su questo ci sarà spazio per un confronto”.

 

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