23 Ottobre 2023

Tessile-abbigliamento, gli under 34 aumentano di 300 unità: sono oltre 4mila nel distretto

Una piccola inversione di tendenza che fa ben sperare il settore, alle prese con il mancato ricambio generazionale e un'età media dei lavoratori sempre più avanzata. Riparte anche per questo il progetto "E' di moda il mio futuro", promosso da Confindustria Toscana Nord per avvicinare le nuove generazioni


Un programma di iniziative ancora più ricco e articolato, grazie anche al bagaglio di esperienze ormai ben consolidate nelle sei edizioni precedenti: parte con oggi la 7a edizione di “E’ di moda il mio futuro”, il progetto promosso dalla sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord che ha l’obiettivo di valorizzare presso i giovani le opportunità professionali offerte dal tessile-abbigliamento e dal calzaturiero.

Da ottobre fino a maggio 2024, ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio di riferimento di Confindustria Toscana Nord – ma in qualche caso anche oltre i suoi confini – potranno essere coinvolti in attività molteplici: visite in aziende del tessile, dell’abbigliamento e del calzaturiero; laboratori didattici; incontri in presenza o da remoto con esperti, imprenditori, studenti più grandi e giovani lavoratori; webinar e brevi seminari in presenza; concorsi che a loro volta includono attività formative di varia natura propedeutiche al lavoro dei ragazzi. Per tutte le iniziative in programma sono le scuole stesse, raggiunte in questi giorni da comunicazioni di Confindustria Toscana Nord, a scegliere di iscrivere proprie classi alle attività del progetto. Unica parziale eccezione l’incontro che si terrà, in una data ancora da definire, nella sede di Prato di Confindustria Toscana Nord, incentrato sull’orientamento dei ragazzi di seconda e terza media, prossimi quindi alla scelta della scuola superiore: a questo evento sono ammessi i familiari, che potranno iscriversi anche autonomamente oltre che attraverso le scuole.

“L’incontro sull’orientamento prevede l’intervento di una psicologa, che aiuterà i ragazzi e i loro genitori ad approcciarsi correttamente al problema della scelta della scuola superiore, e testimonianze di ragazzi di poco più grandi che frequentano classi con indirizzo tessile-moda di scuole del territorio – spiega Roberta Pecci, coordinatrice del gruppo di lavoro su offerta formativa, fabbisogni di professionalità e orientamento della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord -. Sempre per i ragazzi più piccoli è pensato il concorso ‘Quale T-shirt indosso oggi? Scelgo nella mia capsule collection!’: la sfida è creare una vera e propria collezione di magliette con decori creativi e originali. Per queste attività è fondamentale il contributo del Museo del Tessuto, che anche quest’anno collabora con noi sia per le attività dei ragazzi più piccoli sia per quelli delle superiori. Per i più grandi sono previste visite nelle aziende del tessile-abbigliamento e del calzaturiero; quest’ultimo comparto effettuerà anche un incontro online per far conoscere a una vasta platea di studenti la realtà delle imprese e di chi vi opera, in particolare dei giovani lavoratori. Infine, anche ai ragazzi delle superiori proponiamo dei concorsi, da sempre molto apprezzati. In ambito tessile, il concorso ‘La giacca: è il tessuto che fa la differenza’ invita a disegnare un tessuto per giacche maschili o femminili; nel calzaturiero, il concorso ‘Iconic Marilyn’ si ispira alla diva per eccellenza, Marilyn Monroe, per la quale verranno disegnate calzature in linea con il suo peculiare stile. Entrambi i concorsi prevedono attività formative propedeutiche sia tecniche che di storia della moda. I progetti vincitori diventeranno un prodotto concreto: le aziende tessili e calzaturiere realizzeranno rispettivamente il tessuto e le calzature e ne faranno dono ai ragazzi primi classificati. Infine iniziative anche per gli adulti, evidenziando le attività formative organizzate da Confindustria Toscana Nord per chi cerca lavoro nell’area tecnica nel comparto moda. Tante iniziative, quindi, articolate lungo tutto l’anno scolastico: un impegno notevole da tutti i punti di vista, ma soprattutto un impegno necessario. Il settore tessile, come anche il calzaturiero, attraversa una fase congiunturale non fra le migliori, ma l’attenzione per le risorse umane rimane molto alta, fra ricambio generazionale, comunque indispensabile, e necessità di nuove competenze a seguito delle evoluzioni nella tecnologia, nella sostenibilità, nel marketing. Le opportunità che le nostre aziende possono offrire sono molto sfaccettate: tecniche, creative, gestionali, manageriali, operative. Vogliamo intercettare i talenti più interessanti, certi di poterne soddisfare le aspirazioni. Nel caso di Prato per calibrare al meglio gli interventi sulle risorse umane sarà di particolare utilità, quando diverrà pienamente operativo, l’Osservatorio del mercato del lavoro voluto da Comune di Prato e parti sociali, con la realizzazione di IRPET e PIN.”

Il lancio della nuova edizione di “E’ di moda il mio futuro” è anche, come ormai di consuetudine, l’occasione per fare il punto sull’occupazione e sul mercato del lavoro a Prato e Pistoia relativamente ai settori cui si riferisce il progetto. Un fatto certo è la difficoltà di reperimento delle figure professionali di interesse delle aziende: Unioncamere-ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, stima per Prato che questa condizione riguardi 62 casi di ricerca di personale su 100 (bollettino di ottobre 2023); il dato riguarda la totalità dei settori pratesi, ma può essere ritenuto indicativo del tessile-abbigliamento data la fortissima incidenza di questo sul totale delle entrate previste dallo stesso bollettino (2.620 entrate nel settore nel trimestre ottobre-dicembre, a fronte di 800 nel commercio, 610 nei servizi di alloggio, ristorazione e turistici, 550 di servizi alla persona, 540 nelle costruzioni). La difficoltà di reperimento di personale ha nella manifattura toscana, e quindi anche nei settori della moda, una connotazione peculiare evidenziata da IRPET nella Nota di lavoro pubblicata in questo mese di ottobre: il mismatch fra domanda e offerta di lavoro nel manifatturiero non nasce da insoddisfazione per i trattamenti salariali o gli orari come in alcuni altri settori, ma dalla mancanza di profili con le competenze adeguate alle necessità delle imprese. Da qui l’importanza decisiva di un miglior raccordo con il sistema formativo.
Per quanto riguarda il tema critico della demografia dei lavoratori, nel distretto tessile pratese si registra, come ormai da molti anni, un incremento significativo degli ultrasessantenni: erano il 6% nel 2015, mentre nel 2021 (ultimo anno per i quali esistono i dati INPS, elaborati dal Centro studi di Confindustria Toscana Nord) erano giunti al 9%. In aumento anche la fascia 55-59 anni, che passa dal 12% al 17%, mentre diminuisce la fascia 35-55 anni, quella dei lavoratori ormai maturi ed esperti: nel 2021 costituivano poco più della metà del totale (53%), contro il 63% del 2015. La novità è costituita dalla fascia dei lavoratori più giovani, quelli fino a 34 anni, che ha visto un incremento di quasi 300 unità (da 3.721 a 4.020), pari al 2% del totale.

“E’ troppo presto per poter parlare di inversione di tendenza, ma comunque vogliamo interpretare questo dato come un piccolo segnale positivo – commenta il presidente della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord Maurizio Sarti -. Forse in effetti qualcosa è cambiato nel modo di guardare al nostro settore e ritengo che anche ‘E’ di moda il mio futuro’ abbia dato e stia dando un contributo significativo alla percezione che si ha dell’occupazione nel mondo della moda. Quando nel 2017 è partito il progetto il mondo era diverso e, fra le altre cose, a livello nazionale e di altri settori c’era un allarme più contenuto rispetto al ricambio generazionale nelle imprese, alle competenze, alle scelte dei giovani e a come queste maturano e possono essere orientate. Essere partiti così precocemente è stata un’idea giusta, così come l’ispirazione generale del progetto che vuole in primo luogo semplicemente far conoscere, accrescere la consapevolezza, stabilire un contatto tra giovani e imprese del settore: interessa che i ragazzi conoscano le aziende della filiera della moda, che vedano, anche con i loro occhi quando possibile, come queste sono e come si lavora al loro interno. E’ un dato ormai acquisito che i giovani siano attenti anche e soprattutto alla qualità del lavoro, oltre che ai suoi aspetti più tipicamente economici. Il tessile pratese è in grado di presentarsi con buone credenziali su tutti gli aspetti: quello contrattuale, dato che per le imprese di Confindustria Toscana Nord il riferimento è il contratto collettivo sottoscritto da Confindustria con i sindacati con rappresentanza nazionale, vale a dire le regole d’impiego al massimo livello di garanzia per i lavoratori; quello della tipologia dei rapporti di lavoro, che per il 91% sono a tempo indeterminato e per il 78% a tempo pieno; quello della retribuzione, che sfiora in media i 24.000 euro annui. Ma, appunto, oltre a tutto questo nella generalità dei casi il tessile pratese presenta ambienti di lavoro moderni e gradevoli e una gestione del personale che mira a far esprimere a ognuno il proprio originale contributo al processo produttivo; il tutto nella percezione, che per molti è motivo di orgoglio, di essere parte della grande e prestigiosa famiglia della moda italiana. Dal punto di vista congiunturale registriamo, dopo un buon 2022 e un inizio 2023 stabile, un rallentamento. E’ un problema importante, ma non una sorpresa, dato che sappiamo bene quali problemi stia vivendo l’economia globale e le ripartenze, storicamente, sono sempre state a singhiozzo. Al di là di questo, anche solo le necessità di ricambio generazionale aprono opportunità importanti. In un settore come il nostro le richieste numericamente maggiori riguardano figure operative in produzione o nei servizi a questa collegati: addetti alla tessitura, alla filatura, alle fasi di finissaggio e tintoria, operatori nella maglieria e nella confezione, magazzinieri; ma occorre anche personale qualificato su innovazione, digitalizzazione, sostenibilità, progettazione, commerciale.”

Anche per il calzaturiero della provincia di Pistoia, in questa edizione come nelle passate, il lancio dell’iniziativa “E’ di moda il mio futuro” è l’occasione per fare il punto sulla situazione demografica di settore: dal 2015 al 2021 crescono gli ultrasessantacinquenni (dal 2 al 5%) e aumenta la fascia immediatamente sottostante, quella dei lavoratori dai 60 ai 64 anni (che passano dal 7% al 9% dell’intera forza lavoro del comparto); anche in provincia di Pistoia diminuiscono gli addetti dai 35 ai 44 anni (fascia che passa dal 23 % al 21%), quelli dai 45 ai 55 (che perdono un -3%. passando dal 29% al 26% ma rimangono i più numerosi) e quelli dai 55 al 59 (-2%, passando da 16% al 14%); la buona sorpresa, finalmente, è rappresentata dai giovani fino a 34 anni, che al momento della rilevazione INPS erano in aumento del 2%, e costituivano, due anni fa, il 25% della forza lavoro occupata nel settore in provincia.

“Come ha anticipato il presidente Sarti, non sappiamo se la crescita percentuale di addetti nella fascia più giovane sarà un dato costante – così commenta i dati il coordinatore del gruppo Cuoio e calzature della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord, Rodolfo Checcucci -. Sta di fatto che ai lavoratori che vanno dai 45 ai 55 anni e che rappresentano la compagine più numerosa con il 26% del totale, seguono in un’ipotetica classifica i giovani fino a 34 anni, con un solo punto percentuale di scarto (25%). Certo, sono rilevazioni di due anni fa; con gli accadimenti che ci circondano (e che non giovano neppure al nostro settore) e la velocità con cui evolve l’industria, due anni sono veramente molti. Se ci affidiamo tuttavia alla percezione di noi imprenditori, ed anche alla nostra esperienza in azienda, osserviamo comunque un interesse crescente verso il comparto: con l’inevitabile ricambio generazionale tra lavoratori, vediamo che i giovani si avvicinano all’industria calzaturiera con determinazione, voglia di imparare e non del tutto a digiuno di conoscenza tecniche e professionali (che, sia chiaro, devono essere affinate sul campo). Di questo dobbiamo dare atto alle scuole, che stanno progressivamente orientando i ragazzi verso le industrie del territorio, comprese le nostre. Da imprenditori, notiamo inoltre una consapevolezza matura su cosa i giovani si aspettano dal lavoro, che considerano veicolo di promozione di se stessi purché applicati a mansioni appaganti ed in cui ci sia possibilità di crescere. Per parte nostra, non chiediamo di meglio, perché abbiamo necessità di tutte quelle figure funzionali all’assemblaggio della scarpa: montatori, rifinitori, ma anche modellisti capaci di industrializzare il processo produttivo. Possiamo dire, in buona sostanza, che se il nostro progetto ‘E’ di moda il mio futuro’ nacque con l’intento di avvicinare scuola e mondo del lavoro, e di restituire la reale idea di cosa sia lavorare in un calzaturificio, adesso lo si può considerare un appuntamento costante, che di anno in anno si arricchisce di suggestioni e nuove iniziative: ci dà sempre grande soddisfazione.”

Confermati anche per questa edizione i patrocini degli enti che da sempre sono vicini al progetto: Comune di Prato, Provincia di Prato, Comune di Monsummano Terme e Provincia di Pistoia.

Anche la 7a edizione di “E’ di moda il mio futuro” viene effettuata in collaborazione con il PTP Moda-Formazione Moda Toscana, la rete guidata dall’Istituto tecnico Buzzi di Prato che riunisce alcune fra le più importanti realtà formative del territorio nelle discipline del settore moda.

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