Ieri sera un detenuto, un uomo di nazionalità italiana ha incendiato la cella per motivi non ancora noti. A riferire l’episodio è un comunicato congiunto di alcune sigle sindacali che rappresentano la polizia penitenziaria: Sappe, Osapp, Uspp e Cgil. Con notevoli difficoltà il personale di polizia penitenziaria, in attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco, ha provveduto ad evacuare l’intera sezione (i sindacati ricordano che le scale di emergenza sono ancora inagibili). Gli ambienti si sono subito saturati di fumo, tanto che oltre al detenuto protagonista dell’evento, dieci poliziotti penitenziari sono stati trasportati in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale Santo Stefano. “E’ inspiegabile come il carcere di Prato continui ad essere sede continua di assegnazione di detenuti problematici – scrivono i sindacati -. Da un dettagliato rapporto inviato dallo stesso Provveditorato regionale, emerge in modo inequivocabile come la Dogaia sia la sede tra Toscana e Umbria con il maggior numero di assegnazione per ordine e sicurezza. Di contro è impossibile che dallo stesso carcere vengano allontanati detenuti che nel tempo hanno messo in atto eventi gravissimi. Il personale è allo stremo, quotidianamente è chiamato a fronteggiare, in modo particolare in orario serale e notturno, 4-5 eventi critici contemporaneamente. Così non si può reggere”.