22 Novembre 2023

In Duomo il funerale dell’ex assessore all’urbanistica Michele Abruzzini

Nel 1965 fondò la prima sezione Anfass di Prato. Le esequie giovedì pomeriggio nella Cattedrale di Santo Stefano


Si terrà giovedì 23 novembre alle 15 nella Cattedrale di Santo Stefano il funerale di Michele Abruzzini,  scomparso domenica all’età di 97 anni. Abruzzini, uno dei primi iscritti all’Ordine egli ingegneri di Prato, è stato assessore all’urbanistica e all’edilizia dal 1960 al 1964 col sindaco Roberto Giovannini. Era noto soprattutto per essere stato fautore e fondatore dell’Anfass a Prato nel 1965 insieme alla moglie, ma il suo impegno civile e politico ha abbracciato diversi ambiti, primo fra tutti l’inserimento scolastico e sociale dei bambini portatori di handicap.

Nato il 9 luglio 1926 a Cosenza, arrivò bambino a Prato con la mamma nominata preside dell’istituto Datini, studiò al liceo classico Cicognini e poi frequentò l’università a Bologna, dove si è laureato in ingegneria. In giunta col sindaco Giovannini seguì in particolare i temi dello sviluppo urbanistico della città e le relazioni con l’area fiorentina e pistoiese. Sempre attento al dibattito culturale, è stato uno dei sostenitori dell’autonomia provinciale.

Sul fronte professionale è stato uno dei protagonisti della trasformazione della città dagli anni Sessanta in poi, con significativi interventi nell’area di viale della Repubblica.

Con la moglie, Maria Luisa Catani, ha fondato nel 1965 la sezione dell’ANFFAS di Prato, impegnandosi con grande determinazione per la concreta inclusione dei bambini diversamente abili nella vita comunitaria e per il loro inserimento nella scuola pubblica. Un impegno condiviso con la sorella Mimma, scomparsa nel 2020, che è stata a lungo presidente di Unicef Prato.

La camera ardente è allestita presso le Cappelle del Commiato della Misericordia di Prato. Alla figlia Letizia e alla famiglia le condoglianze dell’Amministrazione comunale.

IL RICORDO DI ALBERTO MAGNOLFI

“Michele Abruzzini si merita che Prato, a cui con la sua arguzia critica era molto attaccato, lo ricordi in modo degno. È stato un protagonista della vita e delle istituzioni cittadine attraverso i decenni” srcive Alberto Magnolfi. “La sua impronta più significativa si ritrova negli anni del grande sviluppo demografico, economico ed urbanistico di Prato, tra gli anni ‘60 e ‘70 del secolo scorso. In quel periodo fu in primissimo piano nel dibattito culturale e politico sulle scelte della programmazione urbanistica attorno al Piano Regolatore del Comune e ai suoi rapporti con le problematiche dell’area Firenze- Prato- Pistoia.
A quell’epoca risale anche il suo diretto impegno nella battaglia per il raggiungimento dell’autonomia provinciale e per l’istituzione del Tribunale di Prato.
Pur senza ricercare negli anni successivi un diretto protagonismo nella politica, Michele Abruzzini è sempre rimasto legato al PSI, cui ha offerto il contributo di una raffinata cultura politica, di una grande modernità di pensiero e di una non comune capacità e libertà di analisi e di proposta.
Come tecnico progettista, ha interpretato il salto di qualità di cui l’edilizia cittadina aveva bisogno, lasciando un segno molto personale e qualificato in alcune zone, come quelle attorno al viale della Repubblica, dove la Città trovava finalmente con quei progetti una risposta non solo quantitativa alla spinta demografica di allora” conclude Magnolfi.

 

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