23 Novembre 2023

Rinnovato fino al 2025 il Piano Lavoro Sicuro: assieme ai controlli, formazione e assistenza per il post-alluvione

La Regione computa in 500 mila euro i costi necessari per i prossimi due anni di attività: la copertura delle spese arriverà dalle sanzioni


Proseguirà ancora, fino almeno a tutto il 2025, il “Piano lavoro sicuro” lanciato nel 2014 dalla Regione pochi mesi dopo l’incendio alla Teresa Moda, la confezione cinese di via Toscana dove il 1 dicembre 2013 morirono sette operai che in quel capannone lavoravano e vivevano. Un piano straordinario con cui furono assunti settantaquattro nuovi giovani ispettori per la sicurezza dell’Asl Toscana Centro per controllare a tappeto in tutta l’area metropolitana – per lo più a Prato ma anche a Firenze, Empoli e Pistoia – le aziende più a rischio, quelle dove si violavano le più elementari norme di sicurezza e accanto a macchinari si realizzavano, in violazione delle norme urbanistiche, cucine abusive alimentate da bombole a gas e loculi dormitorio dove dormire.
“L’efficacia degli interventi messi in campo in questi nove anni è evidente – spiega l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini –. Negli anni accanto a controlli ed ispezioni sono cresciute pure le attività di prevenzione. Occorre lavorare ancora per migliore la percezione del rischio all’interno delle aziende: bene che molte si siano messe in regola ma bisogna lavorare ancora per far crescere ulteriormente  la cultura della responsabilità sia da parte dei datori di lavoro che dei lavoratori”.

Dal 2014 il piano è già stato rinnovato tre volte e sono state controllate 18.625 imprese, di cui 10.939 nell’area pratese. L’iniziativa, che si pone l’obiettivo di 922 ispezioni annue, viene adesso riproposta accompagnata da un nuovo impulso dato alle attività di informazione, formazione e assistenza.  Molte aziende pratesi e della piana sono state danneggiate dalla recente alluvione e non hanno ripreso l’attività. In questi territori gli uffici della Asl sono a disposizione delle aziende per fornire aiuto, nella fase di ricostruzione, per allestire ambienti di lavoro sicuri.
Quando il programma straordinario è partito, nel 2014 solo un’azienda su cinque tra quelle visitate a Prato risultava completamente in regola ai controlli e una su tre in tutta la Asl: imprese, quelle ispezionate,  per lo più del distretto tessile cinese. Nel 2020 le aziende in regola erano diventate una su due nella città laniera e sei su dieci nel territorio più ampio tra Firenze, Empoli e Pistoia, salite nel corso del 2023 ad oltre il 64 e 66 per cento.
I costi del programma continueranno a non gravare sul fondo sanitario: i 500 mila euro necessari per i prossimi due anni di attività saranno coperti dai proventi delle sanzioni comminate sulla sicurezza sul lavoro. Solo con le ispezioni del Piano lavoro sicuro dal 2014 sono stati incassati oltre 25 milioni e 867 mila euro.

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