21 Dicembre 2023

Natale e Santo Stefano, in cattedrale tornano l’ostensione e l’esposizione del «Sasso»

Il 25 e il 26 dicembre è tempo di tradizioni tipicamente pratesi. Il Vescovo celebra la prima messa del giorno di Natale alla Dogaia. Il 28 dicembre è in programma «Il Musicone»


Le chiese e parrocchie di Prato sono pronte a celebrare la veglia solenne nella notte di Natale. Per il vescovo Giovanni Nerbini anche quest’anno il giorno della Natività si apre con la celebrazione della messa nel carcere della Dogaia per i detenuti.
Domenica 24 dicembre a sera in tutte le chiese di Prato si celebra la messa nella notte di Natale, in cattedrale si comincia alle 22 con l’Ufficio delle Letture.
Il giorno successivo, lunedì 25 dicembre, in duomo il pomeriggio di Natale è tipicamente pratese con l’ostensione del Sacro Cingolo e l’esposizione della reliquia di Santo Stefano al termine dei vespri solenni delle ore 17. Martedì 26 dicembre si rinnova l’appuntamento con la festa patronale: il pontificale teletrasmesso in diretta su Tv Prato comincerà alle ore 10. In questo giorno vengono proclamati i vincitori del Premio Santo Stefano, il riconoscimento che la città consegna alle aziende virtuose del distretto pratese.

Di seguito il calendario con tutte le celebrazioni e gli eventi in programma in cattedrale.

Domenica 24 dicembre. Vigilia di Natale
Ore 18: messa della vigilia di Natale; ore 22: messa della Natività presieduta dal vescovo Giovanni Nerbini.

 

 

Lunedì 25 dicembre. Santo Natale e Ostensione
Al mattino, alle 8,30, mons. Nerbini sarà al carcere della Dogaia per celebrare la messa di Natale per tutti i detenuti.
In cattedrale messe alle ore 9 – 10,30 – 12 – 18; ore 10,30: solenne pontificale celebrato dal Vescovo; ore 16: musiche d’organo, esegue il maestro can. Marco Pratesi. Alle 17 mons. Nerbini guiderà il canto dei Vespri e al termine officerà l’ostensione del Sacro Cingolo, all’interno del duomo e dal pulpito di Donatello, per tutti i fedeli della città. A seguire l’esposizione del «sasso» di Santo Stefano. In processione sarà portato, dalla Cappella del Sacro Cingolo all’altare maggiore, il reliquiario contenente il sasso che la tradizione vuole sia stato uno di quelli con cui fu lapidato il Santo patrono di Prato.

Martedì 26 dicembre. Santo Stefano, patrono di Prato
Il 26 dicembre la città e la diocesi di Prato festeggiano il patrono Santo Stefano. Alle 10 in cattedrale si tiene il solenne pontificale presieduto dal Vescovo e concelebrato dai sacerdoti diocesani. Partecipano le autorità cittadine e i rappresentanti dei Comuni facenti parte del territorio diocesano e le forze dell’ordine. Presta servizio la Cappella musicale della cattedrale. Alla messa monsignor Nerbini ha invitato tutti i chierichetti delle parrocchie pratesi a prestare servizio liturgico. La celebrazione sarà teletrasmessa in diretta da Tv Prato.
Al termine della messa il Vescovo, a nome del Comitato promotore formato da Diocesi, Comune e Provincia di Prato, Comune di Montemurlo, Fondazione Cassa di Risparmio e Camera di Commercio, annuncerà i nomi delle aziende vincitrici della quattordicesima edizione del premio Santo Stefano per la tenuta del lavoro a Prato. Il riconoscimento, chiamato anche «Stefanino d’oro», viene consegnato a quelle aziende, non solo del comparto tessile, che si sono contraddistinte per «la cultura e l’operosità, capaci di fare impresa in modo etico e rispettoso dei valori del lavoro e della concorrenza», come si legge nello statuto del premio.
Nel pomeriggio, alle 16, musiche d’organo e alle 17 recita dei Vespri Solenni e reposizione della reliquia di Santo Stefano.

Giovedì 28 dicembre. Concerto natalizio «Il Musicone»
Alle 21,15, in cattedrale è in programma il concerto natalizio, detto «Il Musicone», a cura della Cappella Musicale della Cattedrale e della Corale San Francesco con l’Orchestra d’Archi Pratese; dirige il Maestro Paolo Fissi. Durante la serata verranno eseguiti brani natalizi tratti dalla tradizione popolare e musiche dei compositori pratesi Castagnoli e Borgioli, chiude l’esecuzione del Te Deum di Mozart. L’ingresso è aperto a tutti.

In duomo, durante tutte le celebrazioni, sono a disposizione sacerdoti per il sacramento della riconciliazione.