1 Gennaio 2024

Ancora una rissa in carcere alla Dogaia, detenuto ferito con una lama al volto

La Uil PA polizia penitenziaria denuncia: "Gestione fallimentare, il reparto di Media Sicurezza è una bomba che può esplodere in qualsiasi momento"


Momenti di tensione all’interno della casa circondariale di Prato, dove la prima giornata del 2024 è stata caratterizzata da una rissa tra detenuti di origine nordafricana. Gli scontri, per motivi ancora da chiarire, hanno reso necessario il trasporto di un detenuto all’ospedale di Santo Stefano. L’uomo, uno dei partecipanti alla rissa, ha riportato una ferita da arma da taglio al volto, procurata probabilmente con una lama rudimentale.

Non poche le difficoltà nel ripristinare l’ordine e la sicurezza per i pochi agenti della polizia penitenziaria in servizio al reparto: al momento dei fatti erano in servizio meno di 10 unità di personale per circa 400 detenuti.

“Terminato l’anno con un’aggressione ad un agente, il nuovo comincia con una rissa” – denuncia Ivan Bindo della segreteria provinciale UIL PA polizia Penitenziaria di Prato, che aggiunge: “E’ impossibile continuare a lavorare in queste condizioni, il reparto di Media Sicurezza è una bomba che può esplodere in qualsiasi momento”.

La Uil Pa polizia penitenziaria parla di “gestione fallimentare dove non c’è più il rispetto di alcuna regola” e sottolinea come la Dogaia sia divenuto “ricettacolo di tutti i detenuti problematici, provenienti dagli istituti della Toscana ed oltre con analoghi comportamenti”.

“Cosa aspettano i vertici dell’ Amministrazione Penitenziaria ad intervenire? Che qualcuno ci rimetta la vita?” chiede il sindacato, secondo cui i numeri sembrano quelli del fronte di guerra.

“Siamo stanchi, oramai questi episodi sono così all’ordine del giorno che non fa quasi più notizia. Che non ci vengono a dire che sono rischi del mestiere, perché nessuno va a lavoro per mettere a rischio la propria incolumità. Chiediamo a chi di dovere di intervenire con urgenza” conclude Ivan Bindo.

 

L’episodio del 1 gennaio ha fatto seguito ad un altro episodio di violenza avvenuto sabato 30 dicembre. In quella circostanza a subire i danni peggiori è stato un giovane agente di Polizia Penitenziaria. Il detenuto di nazionalità italiana, trasferito da altre carceri per motivi di sicurezza e già noto per i suoi comportamenti aggressivi, con evidenti disturbi psichiatrici ha aggredito l’agente in servizio al reparto di Media Sicurezza.  L’agente, che è ricorso alle cure del pronto soccorso cittadino, ha riportato una prognosi di sette giorni.

“Ormai quello che quotidianamente accade nel penitenziario pratese non fa più notizia – denuncia Francesco Oliviero, segretario regionale per la Toscana del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria -. Le aggressioni che avvengono all’ordine del giorno ai danni del personale che vi presta servizio sono il simbolo di una gestione fallimentare, sia locale che regionale. Il carcere deve essere guidato da un Comando e una Direzione in pianta stabile, occorre personale, la carenza è quasi arrivata al 40%. La Direzione deve farsi carico del problema e attuare la chiusura delle sezioni detentive così come disposto dal Dipartimento. Il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria annuncia che saranno messe in atto, concrete forme di protesta finche l’amministrazione non fornirà i mezzi e le soluzioni affinché il problema venga risolto”.

Foto di archivio