12 Gennaio 2024

Carenza organico Tribunale, Azione chiede un consiglio comunale straordinario e la “chiamata” a Prato di Meloni e Nordio

L'obiettivo dell'iniziativa è ottenere "impegni per la copertura dei posti in pianta organica entro tempi certi"


Prato vuole giustizia. E’ il titolo della lettera aperta con cui Azione chiede al sindaco Biffoni e ai consiglieri pratesi, la convocazione di un consiglio comunale straordinario aperto alla città e dedicato ai problemi del Tribunale e del carcere di Prato. In una lettera aperta alla città, Azione sottolinea la scopertura di organico che in alcuni uffici giudiziari supera il 70% e la sostanziale paralisi dell’Ufficio spese di giustizia, situazioni definite dal partito di Calenda “intollerabili”, sanabili soltanto con l’assegnazione o assunzione di pesonale amministrativo.
Azione chiede che il consiglio comunale approvi una mozione con cui si inviti il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed il Ministro della Giustizia Carlo Nordio a Prato, affinché vengano assunti precisi impegni per la copertura dei posti in pianta organica entro tempi certi. Nei giorni scorsi anche il sindaco Matteo Biffoni era intervenuto per sollecitare un intervento urgente del governo.

Di seguito la lettera aperta di Azione sottoscritta dal segretario provinciale Stefano Micheloni e dal suo vice, responsabile del settore giustizia del partito, Vincenzo Ravone.

Carissimi concittadini, imprese, lavoratori, professionisti, operatori della Giustizia e membri delle Forze dell’Ordine che vivete e lavorate nella Città di Prato, un saluto e un Augurio dal Comitato Provinciale Pratese di Azione.

Abbiamo appena cominciato a confrontarci con la vastità dei danni arrecati dall’alluvione del 2/3 Novembre scorso, e tuttavia Prato non dimentica le altre ed altrettanto gravi emergenze che affliggono la nostra comunità. La situazione degli Uffici Giudiziari pratesi è tale, infatti, da non consentire di distogliere lo sguardo dai problemi che ogni cittadino pratese deve affrontare, ogni qual volta ha necessità di rivolgersi alla Giustizia. La carenza di personale amministrativo sia nell’Ufficio del Giudice di Pace, che in Tribunale, che nella Procura della Repubblica ha costretto nello scorso anno il Presidente del Tribunale ad adottare provvedimenti che, di fatto, hanno limitato il diritto di accesso alla giustizia dei pratesi. Sono stati provvedimenti dettati dall’emergenza, adottati nella speranza di provocare una reazione da parte del Ministero della Giustizia, ma che inevitabilmente sono stati censurati sia dal Consiglio Giudiziario presso la Corte d’Appello di Firenze, sia dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Prato, che li ha doverosamente impugnati, in quanto lesivi. La via giudiziaria, per quanto vada sostenuta dalla Città perché doverosa e coraggiosa, non rappresenta tuttavia la soluzione al problema.

Il problema della giustizia pratese sarà risolto solo con l’assegnazione e/o l’assunzione di personale amministrativo presso gli Uffici Giudiziari, sino a copertura dei posti previsti in pianta organica. Un tasso di scopertura del 73% dei posti in pianta organica (Ufficio del Giudice di Pace) o la sostanziale paralisi dell’USG (Ufficio Spese di Giustizia presso il Tribunale) non sono ulteriormente tollerabili.
La Provincia di Prato è una grande contribuente IRPEF ed IVA, concorre in modo decisivo al PIL regionale ed ha diritto a godere dei diritti civili e politici garantiti dalla Costituzione, e che oggi sono compromessi (ripetiamo: COMPROMESSI) sotto molti aspetti. Un discorso a parte merita la situazione carceraria. I recenti episodi di cronaca testimoniano la insostenibilità dell’attuale situazione presso la Dogaia. Gli operatori di Polizia Penitenziaria hanno diritto di operare in serenità e nel rispetto della legalità. I detenuti hanno, a loro volta, diritto alla funzione riabilitativa della pena. Prato non vuole un lager nel suo territorio. Gli appelli dei vari parlamentari pratesi, del Presidente del Tribunale, del Consiglio Giudiziario di Firenze, dei sindacati non hanno sin qui ottenuto i risultati sperati. NON E’ IL MOMENTO DI SCORAGGIARSI.

Azione Prato chiede al Sindaco di Prato ed ai Consiglieri Comunali che intendano farsi parte attiva, la convocazione di un Consiglio Comunale Straordinario, aperto alle Organizzazioni Sindacali, alle Associazioni di Categoria, ai Professionisti ed alle Istituzioni pratesi collettivamente intese, perché venga sottoscritta una mozione con la quale si inviti il Presidente del Consiglio ed il Ministro della Giustizia a Prato, affinché vengano assunti precisi impegni per la copertura dei posti in pianta organica entro tempi certi. Ci rivolgiamo al Sindaco ed ai partiti rappresentati in Consiglio Comunale con fiducia, certi che questo appello non cadrà nel vuoto.

Stefano Micheloni Segretario Provinciale
Avv. Vincenzo Ravone Vice Segretario Provinciale Resp. Settore Giustizia

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