24 Gennaio 2024

Maxi antenna in area protetta, l’installazione è stata autorizzata con prescrizioni

L'assessore Barberis spiega l'iter: "Il Comune si era opposto, ma è stata dichiarata l'urgenza"


La maxi torre per antenne di telefonia di 34 metri installata in via Lungo la Bardena nell’area protetta del Monteferrato è stata autorizzata a ottobre scorso dal Comune di Prato, che ha così concluso la conferenza dei servizi in cui hanno rilasciato pareri positivi con prescrizioni altri enti coinvolti nell’iter: Soprintendenza, Arpat, Regione Toscana e Fondazione Parsec.
Da tempo i residenti di Figline segnalavano problemi nelle connessioni telefoniche e ad internet. Il Piano comunale delle antenne prevedeva da alcuni anni la localizzazione di una stazione radio base per la telefonia in via di Cantagallo, in uscita dal borgo di Figline, nei pressi del cimitero. Nessuna antenna era prevista in via Lungo la Bardena. Per questo, quando il proponente – nell’ambito di un intervento di potenziamento del 5G su scala nazionale finanziato con fondi del Pnrr – ha chiesto di installare la maxi-antenna nella collocazione a lui più congeniale, il Comune lo ha invitato a valutare siti alternativi limitrofi previsti nel Piano antenne e la possibilità di avvalersi di altre stazioni già presenti sul territorio. La società proponente ha però insistito per la collocazione ai piedi del Monteferrato. Ne è scaturita la Conferenza dei servizi, convocata il 18 luglio scorso dal Comune di Prato.

Sotto le feste di Natale sono partiti i lavori e dopo alcune settimane i residenti hanno capito che non si trattava di opere di ripristino post alluvione in un’area disastrata dalla Bardena, ma appunto di un’antenna che svetta ben oltre i pini, sempre più sparuti, del Monteferrato, visibile a centinaia di metri di distanza.

Nel video sotto l’assessore Valerio Barberis spiega quali prescrizioni della Soprintendenza dovranno essere rispettate dal proponente

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