8 Gennaio 2024

Torrente Stregale, via al confronto tra Comune di Montemurlo e Genio civile per il ripristino del tubo

Allo studio le soluzioni di ripristino della tubatura e l'iter delle autorizzazioni


A Montemurlo vanno avanti gli interventi di somma urgenza programmati dal Comune a seguito dell’alluvione del 2 novembre scorso sul tratto tombato del torrente Stregale nella zona centrale della frazione. Nonostante il maltempo di queste settimane, gli interventi di pulizia dai detriti del corso d’acqua, affidati dall’amministrazione comunale ad una ditta specializzata di Forlì, sono andati avanti senza sosta e sono state ricreate le condizioni di deflusso delle acque. Ora il progetto di completo ripristino prevede la sostituzione del tubo ed a questo proposito, in questi giorni, il Comune si sta confrontando con il Genio civile e la Regione Toscana per individuare le migliori soluzioni di ripristino della tubatura e per ottenere le necessarie autorizzazioni. «Alla Regione stiamo proponendo ulteriori interventi strutturali per trovare soluzioni diverse all’attuale percorrenza del torrente Stregale- spiega il sindaco Simone Calamai- La messa in sicurezza del tratto intubato nella zona residenziale di Montemurlo è una priorità e ci stiamo confrontando con la Regione per individuare soluzioni che possano portare a breve alla completa messa in sicurezza dello Stregale». Il sindaco Calamai, a seguito delle criticità causate dall’alluvione con l’ostruzione del tratto tombato del torrente lungo circa 800 metri e il cedimento del tubo in vari punti, ha disposto, in caso di allerta gialla o di livello superiore, l’evacuazione dei piani interrati, seminterrati e rialzati di cinque strade nel centro di Montemurlo (nella foto un’immagine relativa alle evacuazioni) al fine di tutelare l’incolumità delle persone in caso di possibili ulteriori allagamenti. «I lavori stanno andando avanti, contiamo di risolvere il problema in tempi rapidi con soluzioni migliorative e nell’interesse della sicurezza dei cittadini e del territorio», conclude Calamai.

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