15 Febbraio 2024

Inchiesta sul canile di Prato, verso il patteggiamento la principale indagata

Per Patrizia Nocerino c'è l'accordo tra Procura e avvocato difensore per una pena di 3 anni da sostituire con lavori socialmente utili


E’ giunta stamani dinanzi al giudice per l’udienza preliminare l’inchiesta che nell’aprile scorso scosse il canile comunale di Prato. Per quanto riguarda la principale indagata, Patrizia Nocerino, ex presidente dell’associazione Qua la Zampa, c’è l’accordo tra la Procura e l’avvocato difensore Nicola Badiani, per il patteggiamento ad una pena di 3 anni da sostituire con lavori socialmente utili, secondo le previsioni della riforma Cartabia.
Nocerino doveva rispondere di peculato, induzione indebita a dare e promettere utilità, ricettazione e concorso nel falso materiale in atto pubblico.
Per le altre 4 posizioni, di cui tre guardie zoofile e una veterinaria della Asl, la Procura chiede il rinvio a giudizio. L’udienza preliminare è stata aggiornata al 4 luglio prossimo. Il Comune di Prato non si è ancora costituito parte civile.

L’inchiesta dei Nas di Firenze, assistiti durante le indagini dalle guardie zoofile di Earth Prato, ha contestato l’indebita percezione di denaro da parte dei gestori del canile, che in alcune circostanze, per casi casi limitati e cifre contenute, si sarebbero fatti dare soldi in contanti (anziché suggerire i pagamenti con bollettino postale intestato alla tesoreria del Comune) per restituire ai legittimi proprietari alcuni cani smarriti e recuperati con il servizio di “cattura” di animali vaganti, un servizio facente parte dei compiti previsti dall’affidamento da parte del Comune.
La contestazione che chiama in causa le tre guardie zoofile è relativa ad alcuni cani, fra cui esemplari di razza, che sarebbero stati sottratti ai legittimi proprietari prospettando loro di dover pagare delle sanzioni, secondo gli inquirenti in realtà non dovute. L’inchiesta ha poi contestato un’ipotesi di ricettazione per l’occultamento all’interno del canile di Prato di un cane oggetto di pregressa attività delittuosa posta in essere da altri soggetti. L’indagine non ha contestato alcun tipo di maltrattamento agli animali ospiti del canile, la cui gestione è rimasta in capo all’associazione Qua La Zampa, adesso guidata da una nuova presidente.

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