Incognite sulla riapertura della Sr 325, cresce l’insofferenza in Valbisenzio

Stamani iniziata la posa delle reti para-detriti con un macchinario dal braccio estensibile di 60 metri


Cresce la stanchezza in chi vive e lavora in Valbisenzio per i disagi conseguenti alla frana sulla Sr 325. La riapertura a senso unico alternato per i veicoli leggeri non ha ancora una data. Oggi sono state ampliate le finestre per i mezzi aziendali ed è iniziata la posa delle reti para-detriti. In azione uno speciale macchinario, dotato di un braccio capace di raggiungere 60 metri di altezza in modo da velocizzare le operazioni di fissaggio.

Entro la fine di questa settimana, arriverà un “quadro diagnostico” completo sullo stato di salute della montagna. Dal team di lavoro filtra ottimismo per una soluzione che non allunghi eccessivamente la riapertura, ma intanto osservando il manto stradale poche centinaia di metri prima della frana, sempre in località Le Coste è visibile un grosso avvallamento in corrispondenza dei punti dove anni addietro – con un appalto Anas – furono infissi i micropali. Un’opera che doveva essere propedeutica all’allargamento della strada lato Bisenzio per un tratto lungo diverse centinaia di metri. Questa seconda parte dei lavori, per problemi delle ditte incaricate, non sono mai stati eseguiti, né riaffidati negli anni successivi. Un’ulteriore incognita per il futuro della 325.

“In vallata tutti sapevamo ormai da diversi giorni che la situazione della frana era grave e che c’era un movimento franoso più sopra, eppure i sindaci si sono affrettati ad annunciare l’apertura a senso unico alternato per il 25 marzo, forse per prendere tempo e farci stare tranquilli. Cittadini e cittadini stanno pagando con le loro tasse i lavori e hanno tutto il diritto di conoscere la verità – ha detto la capogruppo del M5S di Prato Silvia La Vita, residente a Vernio –  i sindaci cosa stanno facendo per portare l’enorme problematica fuori dalla Vallata? Ieri hanno dichiarato di credere alla promesse fatte da Giani e di aspettare la convocazione da Roma. Quali sono i motivi per cui i sindaci invece di aspettare non prendono un treno e vanno subito in Regione e a Roma ad occupare gli uffici finchè non arriveranno soluzioni? – si chiede la consigliera – Nemmeno chiedere i treni gratis alla Regione è stato fatto: il treno Vernio-Prato costa 7,80 euro andata e ritorno, una cifra altissima. Non dimentichiamo che la viabilità alternativa non è mai stata manutenuta nonostante le criticità note della SR325 e adesso è disastrata, frane, buche e asfalto crepato ovunque” conclude La Vita.

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