25 Aprile 2024

25 aprile, anche Prato dà voce al monologo di Scurati. Biffoni e Riviello: “Basta aver paura di pronunciare la parola ‘antifascismo’”

In centinaia alle celebrazioni. Il prefetto: "Oggi, e non solo oggi, dobbiamo far tesoro della memoria". Stoccata del sottosegretario Silli: "Episodio Scurati usato come una clava per politica di parte, danno alla memoria del nostro Paese"


Anche Prato ha dato voce al monologo dello scrittore Antonio Scurati per celebrare il 25 Aprile, 79esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Dal palco di piazza del Comune il sindaco Matteo Biffoni e la presidente Anpi provinciale Angela Riviello hanno fatto riferimento più volte al discorso che Scurati avrebbe dovuto tenere in Rai, incentrato sul senso storico della ricorrenza. Biffoni ha letto in apertura diversi passaggi del testo mentre Riviello ha fatto riferimento all’articolo 21 della Costituzione. “E’ il momento di agire di fronte ad ogni colpo diretto contro la libertà di espressione e di informazione, riteniamo per questo l’annullamento dell’intervento di Scurati in un programma Rai un fatto gravissimo”, ha sottolineato Riviello, citando l’ultimo capoverso del monologo. “Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana”. Riviello ha toccato anche altri temi: dal lavoro al diritto di voto (invitando tutti ad esercitarlo), fino al ripudio della guerra e alla richiesta di un disarmo integrale, come sollecitato da Papa Francesco. Un passaggio anche alle manganellate agli studenti: “Il manganello – ha detto Riviello – dovrebbe stare lontanissimo dalle manifestazioni”. “Siamo in campagna elettorale, questo è il momento migliore perché chi si propone di guidare il nostro Paese scelga da che parte stare, celebri degnamente il 25 aprile, pronunci quella parola e si definisca antifascista. Nell’Italia nata dalla Resistenza è naturale chiedere questo”, ha ribadito la presidente Anpi.

Il sindaco Biffoni, dopo aver dato voce alle parole di Scurati, ha ripetuto: “L’antifascismo è la restituzione della libertà, della democrazia, della possibilità di discutere, di confrontarsi: cosa c’è che non si capisce in questa semplice differenza? Perché si ha ancora paura di nominare con forza che si è antifascisti perché si è democratici, perché si crede nei valori della Costituzione, perché si crede nei valori della democrazia e della libertà?”. “Chiunque si candiderà per le elezioni amministrative, europee, politiche, chi ha l’onore di amministrare una città o governare il Paese non deve aver paura di citare la parola antifascismo – ha insistito il primo cittadino -. Chi ha questa paura è perché c’era una parte giusta e una sbagliata. Non significa che dobbiamo avere tutti la stessa idea, quello è fascismo. L’antifascismo ti consente di esprimere quello che senti e provi, nel pieno rispetto della tua persona”.

I discorsi in piazza del Comune sono stati preceduti dalla cerimonia ufficiale in piazza delle Carceri, con la deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai Caduti da parte del prefetto di Prato Michela La Iacona insieme alle autorità locali. “E’ il giorno in cui esprimiamo la nostra profonda gratitudine a tutti coloro che si sono sacrificati per difendere i valori della libertà e della democrazia, grazie ai quali è stata messa la parola fine alla lucida follia dell’oppressione e della prepotenza devastatrice – ha voluto ricordare il prefetto -. Oggi, e non solo oggi, dobbiamo fare tesoro della memoria e la dobbiamo custodire ogni giorno e difendere senza riserve, affinché non si ripetano più gli errori del passato. Abbiamo il dovere di riflettere sul significato della parola “libertà” che come ebbe a dire Piero Calamandrei “E’ come l’aria e ci si accorge del suo valore solo quando comincia a mancare”. Rivolgo un accorato messaggio ai ragazzi affinché possano affidarsi ai meravigliosi principi contenuti nelle pagine della nostra Costituzione e possano, quindi, vivere il proprio percorso di vita, promuovendo il rispetto della dignità umana, della cultura del dialogo e del confronto”.

Presente alle celebrazioni anche il candidato sindaco del centrodestra Gianni Cenni. “L’egida della democrazia è un valore imprescindibile e voglio dirlo con estrema chiarezza nel giorno della ricorrenza della Liberazione d’Italia – sottolinea Cenni in una nota -. Non dico niente di nuovo: prima di me, tanti altri del mio schieramento politico, per ultimo il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, lo hanno detto, ripetuto e ribadito. Un principio saldo che è ancorato alla assoluta e ferma certezza – anche questa assunta a principio – di incompatibilità con qualsivoglia nostalgia dei regimi totalitari e dittatoriali che hanno contraddistinto il secolo scorso. Lo dico subito per evitare qualunque strumentalizzazione, qualunque richiamo ad una storia che tale resta ma che non può essere ancora oggi motivo di divisione tra generazioni che ogni anno, riunite in piazza delle Carceri, celebrano il 25 aprile. Dunque, le stelle polari di chi oggi si misura nella competizione politica, non possono che partire dalla democrazia intesa come libertà, patrimonio che non ha e non deve avere distinzioni per evitare un affievolimento dei valori fondanti e unitari della nostra Repubblica”.

Il sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli invece lancia una stoccata alla sinistra: “Ogni episodio come quello di Scurati, costruito non certo per festeggiare la libertà ma per essere usato come una clava per politica di parte, fa dei danni inimmaginabili alla memoria del nostro paese. Memoria che sarebbe necessario preservare e tramandare con grande onestà intellettuale” afferma Silli.

Questa la riflessione della candidata a sindaco di Prato del centrosinistra Ilaria Bugetti: “Il 25 aprile dovrebbe essere patrimonio di tutti e invece continuiamo ad assistere a tentativi di negare, censurare o riscrivere la storia da parte di chi non riesce ancora a fare i conti con il periodo più buio del nostro Paese. L’antifascismo è fondamento della nostra Costituzione, i suoi valori sono e devono essere attuali. E’ pericoloso per la nostra democrazia pensare che l’antifascismo appartenga solo a quel periodo storico. Quei valori che Prato, città medaglia d’argento al valor militare per l’attività partigiana nella guerra di Liberazione, ha nel suo dna. Valori che vanno difesi con le unghie e con i denti ogni giorno da parte di tutte le forze politiche affinché la libertà, l’uguaglianza e la giustizia sociale sconfiggano autoritarismo e violenza”.

 

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