9 Aprile 2024

Centro antiviolenza La Nara a rischio chiusura, l’appello di Bugetti a tutte le forze politiche: “E’ patrimonio di tutti, salviamolo”

La nuova intesa Stato Regioni mette a rischio la sopravvivenza di questa realtà attiva sul territorio dal 1997, denuncia la candidata sindaca del centrosinistra


“Chiedo a tutte le forze politiche di unire le forze per salvare il centro antiviolenza La Nara. Il suo prezioso lavoro è patrimonio di tutti, non possiamo perderlo”. E’ l’appello lanciato dalla candidata sindaca del centrosinistra, Ilaria Bugetti, per far fronte comune a difesa di una realtà attiva sul territorio dal 1997 che con capacità, abnegazione e riuscendo a fare rete è passata da 30 a 500 donne accolte ogni anno per un totale di 5mila donne supportate sul nostro territorio.

Un lavoro capillare e articolato di assistenza alle donne vittime di violenza che rischia di sparire. La nuova intesa Stato Regioni infatti – evidenzia la nota diffusa da Bugetti – detta criteri tecnico economici diversi dal passato. Secondo queste nuove regole, le attività del centro antiviolenza devono essere preponderanti nel bilancio dell’ente. Un bel problema per la realtà pratese che da sempre opera all’interno della cooperativa Alice che segue moltissimi settori. Dunque non c’è preponderanza in bilancio del centro antiviolenza rispetto alle altre attività.
Come se ne esce senza disperdere questo patrimonio di competenze, esperienza e capacità di fare sistema? E’ necessario che quella intesa, ora congelata dal Dipartimento delle Pari opportunità, venga rivista prevedendo una valorizzazione della storicità dei centri partendo da un minimo di 5 anni di esperienza e inserendo dei criteri di trasparenza economica diversi dalla preponderanza in bilancio.

La precedente intesa Stato Regioni, quella del 2014, è stata nuovamente prorogata per 18 mesi a partire da marzo scorso. In questo arco temporale è necessario fare tutto il possibile per cambiare quei criteri inserendo l’elemento della storicità e modificando quello tecnico economico. “Il nostro modello funziona. Lo dimostra tutti i giorni con i fatti e con i numeri – afferma Bugetti -. E’ un servizio essenziale che non può e non deve essere cancellato per questioni meramente burocratiche che possiamo e dobbiamo risolvere. Rischiamo che 500 donne non abbiano un luogo di protezione e tutela nella nostra città. Un problema che riguarda anche la provincia perché il Centro ha un punto di ascolto in ogni comune del pratese. Ora è il momento di farsi sentire, tutti insieme, senza distinzione di colore politico. Spero che questo appello venga accolto da tutti i candidati e dai partiti del territorio”.

Sulla vicenda sono intervenute, con una nota congiunta, l’onorevole di Forza Italia Erica Mazzetti, Rita Pieri, responsabile regionale Azzurro Donna e Marianna Baldi, responsabile cittadino Azzurro Donna: “Forza Italia e Azzurro Donna non solo si impegnano a difendere il Centro antiviolenza ‘La Nara’ ma hanno fatto iniziative congiunte, non solo sotto elezioni. Il problema coinvolge tutti i centri antiviolenza in Italia e richiede un intervento da parte del governo, che ha già promesso di intervenire. La lotta alla violenza di genere è al centro dell’azione di governo che ha voluto non solo aumentare le pene per gli uomini che commettono violenza, ma anche sostenere concretamente le donne nel percorso di emancipazione”.

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