20 Aprile 2024

E’ morto Marco Ciatti, storico dell’arte ed esponente di spicco della cultura italiana

Ciatti ha a lungo diretto l’Opificio delle Pietre Dure guidando i restauri dei capolavori fra i più importanti dell'arte italiana


E’ scomparso all’età di 68 anni Marco Ciatti, uno dei pratesi più illustri, esperto d’arte e figura di primo piano del mondo della cultura italiana. Ciatti soffriva da tempo di una brutta malattia e si è spento all’ospedale di Prato.
Storico dell’arte, in servizio dal 1981 per il Ministero della Cultura. Ha operato dal 1984 presso l’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro di Firenze fino a divenirne nel 2012 Soprintendente. Nella sua attività all’Opificio si è occupato dei restauri di alcuni dei massimi capolavori dell’arte italiana affiancando all’attività operativa quella di organizzazione di giornate di studi e incontri sui risultati conseguiti.

Ha diretto i lavori di restauro di opere d’arte di autori fra cui Botticelli, Caravaggio, Cimabue, Giovanni Pisano, Giotto, Filippo Lippi, Mantegna, Raffaello, Rosso Fiorentino, Rubens, Simone Martini, Giorgio Vasari, Leonardo, Pollock.

Docente di Storia e Teoria del Restauro presso l’Opificio delle pietre dure ha svolto questo insegnamento anche presso alcune Università, con l’intento di collegare il mondo degli studi e quello della tutela e della conservazione. Numerose le iniziative editoriali e le collaborazioni internazionali con importanti istituzioni nel campo dell’arte e della sua conservazione, così come le conferenze tenute nei principali musei del mondo.

Marco Ciatti è stato tra i fondatori dell’associazione Amici dell’Opificio, membro del comitato scientifico delle scuderie del Quirinale ed ha avuto l’onore di essere nominato Accademico dei Lincei, istituzione che raccoglie il fior fiore degli scienziati e uomini di cultura del nostro Paese.

Protagonista della vita culturale cittadina, Marco Ciatti è stato tra i membri del Consiglio di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato ed ha sempre mantenuto forte il legame con la sua città natale, dove ha continuato a vivere nonostante gli impegni di lavoro lo portassero spesso in giro per il mondo.

“La morte di Marco Ciatti non è solo una brutta notizia per il mondo accademico e per quello della cultura, lo è anche la città di Prato, che oggi ha perso uno dei suoi figli più illustri e conosciuti”, afferma Veronica Bartoletti, direttrice dei Musei della Diocesi di Prato. “Ciatti ha sempre messo a disposizione della città la sua professionalità e le sue grandi competenze di storico dell’arte e non ha mai fatto mancare sostegno e amicizia ai Musei diocesani. Un anno fa ha curato per noi una interessante conferenza su Donatello e negli ultimi tempi ha prestato la sua consulenza per la realizzazione della mostra ‘Arte ferita, arte salvata’, dove è intervenuto alla inaugurazione. I tanti studenti pratesi, io compresa, che lo hanno incontrato nel loro percorso di studi lo ricordano con stima e affetto. Ci stringiamo alla famiglia in questo momento di dolore”, conclude la direttrice Bartoletti intervenendo a nome della Diocesi di Prato.

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