18 Aprile 2024

Ilaria Bugetti ha incontrato il vescovo Giovanni Nerbini

Nell'incontro la candidata a sindaca di Prato per il centrosinistra ha illustrato il progetto di legge regionale che valorizza e sostiene gli oratori


Dopo l’incontro con Gianni Cenni, candidato a sindaco di Prato per il centrodestra, il vescovo Giovanni Nerbini ha ricevuto Ilaria Bugetti, candidata del centrosinistra. Nel colloquio si è parlato della proposta di legge che valorizza la funzione sociale, educativa e formativa svolta dagli oratori e dalle attività oratoriali, depositata in Consiglio regionale e che vede Ilaria Bugetti come promotrice.

Apprezzamento è stato espresso per questo lavoro, nato un paio di anni fa dal dialogo tra Bugetti e la Conferenza episcopale toscana, attraverso l’osservatorio giuridico legislativo, su input del cardinale Giuseppe Betori. “C’è una grande soddisfazione da parte della Chiesa per questa iniziativa normativa che colma una grande lacuna. La Toscana infatti, è una delle poche regioni rimaste a non avere ancora una legge che si occupi di questo mondo. – ha affermato Nerbini – Mi pare un testo molto equilibrato e serio che riconosce un ruolo anche alle attività oratoriali, ossia a tutto ciò che è connesso all’accoglienza dei ragazzi, oltre che agli oratori strutturati. Parliamo, solo a Prato, di almeno 800 giovani coinvolti. Se noi pensiamo al disagio che si sta creando sempre di più tra le nuove generazioni, capiamo l’importanza di avere dei presidi sui territori per aiutare i ragazzi a essere anziché ad avere. Se non hanno delle relazioni belle dentro e fuori la famiglia, cosa gli rimane?”.

La proposta di legge vede Bugetti co-relatrice e un impegno di spesa di 300mila euro all’anno per i prossimi tre anni: “Gli oratori e in generale le attività oratoriali rappresentano delle importanti occasioni di crescita umana per tanti bambini e ragazzi – ha affermato Bugetti – perché contrastano la povertà educativa, fenomeno la cui incidenza nell’attuale contesto sociale è stata amplificata dalla crisi economica e dall’emergenza pandemica. Essere arrivati ultimi ha un vantaggio. Ci ha permesso di migliorare la normativa rispetto alle criticità emerse nelle altre regioni”.

Nel corso dell’incontro si è parlato anche del dialogo con le tante comunità straniere presenti in città e dell’importanza dell’abbattimento della barriera linguistica per riuscire ad avere un maggior coinvolgimento degli stranieri nelle vita sociale cittadina.

 

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