9 Aprile 2024

Stoffe grezze importate dalla Cina senza pagare l’Iva: maxi evasione da 13 milioni di euro

L’operazione condotta dai finanzieri di Bologna e Prato ha portato a sequestri preventivi per oltre 7 milioni di euro. Indagate otto persone


Una maxi frode doganale di oltre 13 milioni di euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza che sta eseguendo sequestri e perquisizioni tra Bologna, Prato e Ferrara. L’operazione è condotta dai finanzieri di Bologna e Prato, con l’impiego di circa 80 militari e tre unità cinofile con cani anti-valuta, ed è finalizzata alla confisca preventiva di oltre 7 milioni di euro.
Le indagini, coordinate dalla Procura Europea, hanno portato alla luce un sistema strutturato di introduzione illegale nel territorio comunitario di merci – per lo più stoffe grezze utilizzate per il confezionamento di capi d’abbigliamento – provenienti prevalentemente dalla Cina, con stoccaggio anche presso l’Interporto di Bologna Bentivoglio. I reati ipotizzati sono contrabbando, falsità ideologia, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Otto le persone indagate e sette aziende coinvolte. Nella frode sono coinvolti titolari e dirigenti di diverse società di spedizione doganale, insieme a imprenditori cinesi, titolari di aziende con sede in provincia di Prato.
Secondo quanto è emerso dalle indagini, la merce veniva importata facendola transitare falsamente in depositi Iva, consentendo così di non versare l’Iva dovuta. In realtà la merce non era in transito, ma finiva nei magazzini di aziende italiane, prevalentemente situate in provincia di Prato. Si tratta in totale di 13.600 tonnellate di stoffe grezze per un valore di circa 63 milioni di euro. L’evasione di Iva all’importazione riscontrata è di oltre 13 milioni di euro.
Alle indagini ha collaborato anche l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Bologna.

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