5 Aprile 2024

Traffico irregolare di rifiuti verso l’Africa: la società esportatrice era una ditta di Prato

I container dovevano contenere scarti tessili, in realtà c'erano anche plastica e Raee.


Un presunto traffico irregolare di rifiuti diretti verso l’Africa è stato scoperto al porto di Marina di Carrara in un’operazione condotta da guardia di finanza, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e Arpat.
Sequestrate 82 tonnellate di rifiuti che erano contenute in quattro container.
Le indagini sono iniziate nel corso di un controllo di routine ai varchi di ingresso del porto toscano per un container diretto in Tunisia che doveva contenere rifiuti tessili. Il peso avrebbe però suscitato sospetto: dalle verifiche è risultato poi che all’interno oltre ad abiti usati, come indicato nei documenti di accompagnamento, c’era altro materiale. In particolare sono tati trovati anche scarti in materie plastiche, pellame e rifiuti elettrodomestici Raae. Analoga scoperta in altri tre container della stessa società speditrice che recavano lo stesso contenuto dichiarato e il medesimo paese di destinazione. Trovati oltre ad abiti dismessi anche vecchi elettrodomestici, scarpe e giocattoli, per l’esportazione dei quali era necessaria una diversa procedura. Oltre al sequestro è scattata la segnalazione alla magistratura del rappresentante legale della società esportatrice, una ditta di Prato, per i reati di gestione e traffico di rifiuti.

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