28 Maggio 2024

Carmignano, restituiti alla Chiesa di S. Michele Arcangelo 2 portavaso del Settecento rubati 45 anni fa

La coppia di moretti in legno intagliato e dorato del 18° secolo erano state acquistate da un noto ed ignaro collezionista toscano


Una coppia di moretti portavaso in legno intagliato e dorato del 18° secolo, trafugati 45 anni fa dalla Chiesa di San Michele Arcangelo a Carmignano, sono stati restituiti dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Firenze all’attuale parroco.
Le opere sono state individuate mediante la comparazione delle fotografie pubblicate sul catalogo di un’asta tenutasi nel 2021 presso un’importante casa d’aste, con quelle contenute nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Dal raffronto è emerso che trattavasi delle stesse opere di illecita provenienza. Le prime indagini effettuate hanno portato ad un soggetto residente a Milano, che le custodiva in una sua abitazione di Venezia, dove i portavaso sono stati sequestrati.

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura di Venezia, ha consentito di appurare che le opere, dopo il furto del 26 aprile 1979, nei successivi anni erano state acquistate da un noto collezionista toscano. In seguito, la nipote nominata amministratrice di sostegno, per ricavare risorse da destinare all’assistenza dello zio, decideva di metterle all’asta.
Gli accertamenti hanno consentito di appurare l’estraneità ai fatti per i soggetti coinvolti trattandosi di acquisti in buona fede.


Data la natura giuridica dei beni, essendo di proprietà di ente religioso e pertanto sottoposti a tutela, l’autorità giudiziaria ne ha disposto la restituzione alla Chiesa di San Michele Arcangelo di Carmignano, in virtù della normativa vigente.
Fondamentale per il buon esito delle indagini il lavoro di catalogazione e censimento delle immagini fotografiche dei beni culturali da ricercare che confluiscono quotidianamente nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” del Ministero della cultura, gestita dai Carabinieri dell’Arte. Si tratta del database più grande al mondo nel suo genere, con oltre 1.3 milioni di file relativi ad opere da ricercare.

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