10 Giugno 2024

Violenza sessuale, chiesti 7 anni per il fondatore dei Discepoli dell’Annunciazione

Alle battute finali il processo di primo grado che vede imputato anche un laico


Il pubblico ministero Valentina Cosci ha chiesto la condanna a 7 anni di reclusione per don Giglio Gilioli, il fondatore dei Discepoli dell’Annunciazione, a processo per violenza sessuale nei confronti di un giovane, che all’epoca dei fatti – antecedenti al 2012 – frequentava la comunità di fedeli con sedi anche a Prato. L’accusa ha chiesto una pena di 9 anni per un secondo imputato: Lucio Fossanova, esponente laico dell’associazione di fedeli, accusato di violenze sessuali nei confronti dello stesso ragazzo. Nel corso della sua requisitoria, Valentina Cosci ha ricostruito la genesi dell’inchiesta, scaturita nel novembre 2019 dalla segnalazione di un’assistente sociale del comune di Prato che aveva appreso dalla madre del ragazzo delle presunte molestie subite dal figlio minore all’interno dei Discepoli dell’Annunciazione. La comunità, dopo le precedenti ispezioni disposte dalla Diocesi di Prato, è stata soppressa dalla Santa Sede nel dicembre 2019 per le gravi mancanze riscontrate riguardanti il carisma e lo svolgimento della vita religiosa all’interno della stessa.
Il minore dei due fratelli – a seguito di un percorso psicanalitico con tecniche EMDR e dopo diversi anni – denunciò di aver subito abusi sessuali anche da altri 8 appartenenti alla comunità, i quali sono stati poi completamente scagionati, in quanto il ragazzo – sottoposto a perizia psichiatrica – non è stato ritenuto attendibile.
Come ha sottolineato nella sua requisitoria il pm, sono stati lineari ed hanno trovato invece riscontri i racconti del fratello maggiore, che hanno portato al processo don Giglio Gilioli e Lucio Fossanova.
Il fondatore dei Discepoli dell’Annunciazione è accusato di avere più volte importunato il ragazzo, con baci, abbracci, morsi sul collo, contatti fisici a sfondo sessuale e apprezzamenti indesiderati, durante le confessioni nel “parlatoio” della comunità, all’interno della quale vigeva un clima di chiusura e di rigida osservanza ai dettami di don Giglio.
Lucio Fossanova deve rispondere di due violenze sessuali che sarebbero avvenute nella primavera 2010. Fossanova – sempre secondo il racconto del giovane – ha fatto leva sul presunto legame con un “alto prelato” che avrebbe potuto portare la vittima all’estromissione dalla comunità di fedeli nel caso in cui si fosse opposto agli abusi. All’udienza di oggi hanno preso la parola anche gli avvocati delle parti civili costituitesi: il ragazzo che ha denunciato i fatti, oggi 32enne e i suoi genitori.
Nella prossima udienza, fissata a luglio, parleranno le difese dei due imputati, rappresentate dagli avvocati Cristina Menichetti e Carlotta Taiti.

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