Con la barca contro scogli, pratese coinvolta nella tromba d’aria che ha colpito le Baleari
Era con un gruppo di otto italiani, il compagno è rimasto ferito gravemente ad una gamba e si trova in ospedale. "Lo scafo si è spezzato, sembrava il Titanic".Sono in contatto con il sottosegretario Silli e chiedono aiuto per tornare in Italia
C’è anche una donna pratese tra gli otto italiani rimasti coinvolti nella tromba d’aria che il 14 agosto si è abbattuta sulle Baleari. Il catamarano sul quale erano ormeggiati nella baia di Formentera è stato risucchiato da un violentissimo vortice di acqua e vento e sbattuto contro gli scogli. Maresa Guasti, 45 anni, di Prato, in quel momento era in cabina, il compagno Francesco Albizi, 41 anni di Montevarchi, era salito in coperta per fare colazione. La loro imbarcazione è andata alla deriva e poi è finita contro gli scogli, spezzandosi. Il gruppo è riuscito a salvarsi, ma Francesco Albizi è rimasto ferito gravemente ad una gamba e in questo momento si trova ricoverato all’ospedale di Formentera. Non è in pericolo di vita, ma ha perso molto sangue ed è stato sottoposto a un lunga operazione. Una donna del gruppo ha perso il dito di una mano, mentre gli altri hanno riportato ferite o contusioni minori.
“È stata una cosa inaspettata, le previsioni davano maltempo nel pomeriggio – racconta Maresa Guasti, ancora sotto choc per l’accaduto – quando la nostra imbarcazione ha iniziato e essere sbattuta dal vento mi trovavo in cabina, ero in pigiama, Francesco era già salito in coperta. È stato terribile, tutte le barche che si trovavano nella baia sono andate alla deriva, a noi è andata peggio perché siamo stati sbattuti contro gli scogli, lo scafo si è spaccato, sembrava il Titanic. Abbiamo fatto in tempo a infilarci i giubbotti di salvataggio e ci siamo aggrappati a quel che rimaneva della barca”.
I soccorsi erano stati prontamente allertati, da Maiorca era partito un elicottero, ma a causa del maltempo stava tardando ad arrivare. “Sugli scogli sono accorse persone del posto, ci hanno lanciato una corda, Francesco è stato il primo ad afferrarla e a saltare, il vento era forte, eravamo alla deriva da due ore, stanchi e impauriti, così nel salto verso la terra ferma è rimasto ferito tagliandosi con lo scafo spezzato”. Vedendo la scena gli altri hanno deciso di non tentare il salto sugli scogli. “Io non potevo lasciare solo Francesco – dice ancora Maresa – così ho afferrato la corda e sono saltata, per fortuna ce l’ho fatta, ho riportato solo qualche escoriazione”. Il resto del gruppo è stato portato in salvo via mare, sempre grazie all’aiuto delle persone del posto che hanno raggiunto la barca alla deriva con un gommone.
Maresa ora è all’ospedale di Formentera ed è in pensiero per il compagno Francesco. “Ho parlato con l’assessore Benedetta Squittieri e allertato il sottosegretario agli esteri Giorgio Silli – racconta la donna pratese – siamo stati contattati dall’ambasciata e dal consolato. Abbiamo perso tutto quello che avevamo e vorremmo tornare in Italia appena sarà possibile. Chiediamo aiuto”. Per fortuna il medico anestesista è italiano e Maresa è costantemente informata delle condizioni del compagno. “I dottori ci hanno detto che nei prossimi giorni Francesco potrebbe tornare a casa, però è fondamentale che il trasporto sia idoneo alle sue condizioni, non può assolutamente piegare la gamba. Attendiamo che la Farnesina e l’ambasciata ci diano indicazioni e ci aiutino a tornare a casa”.