Tempi rapidissimi. Lo chiedono imprese e sindacati del distretto tessile pratese ai parlamentari del territorio per ottenere dal governo il rifinanziamento della cassa integrazione in derogae la moratoria sul pagamento degli F24 e dei prestiti bancari. La situazione è più che critica e l’aumento del 20% di richieste di disoccupazione registrato nelle ultime due settimane, è un campanello d’allarme che dovrebbe scuotere la politica romana a fare presto e bene. L’incontro tra il tavolo del distretto coordinato dal Comune e i parlamentari è avvenuto stamani, 30 settembre, nella sede di Prisma, e si è concluso con l’impegno degli onorevoli presenti (Chiara La Porta, Erica Mazzetti e Christian Di Sanzo) a sollecitare il governo a intervenire velocemente per attivare gli strumenti che permettano alle aziende di prendere fiato e ai lavoratori di avere le spalle coperte in questo periodo di forte contrazione degli ordini. Le imprese, che al tavolo sono rappresentante da Ctn, Cna e Confartigianato, hanno bisogno di alleggerire il carico finanziario attraverso una moratoria su F24 e sui prestiti bancari ma anche attraverso il credito d’imposta. Nel primo caso, per un problema burocratico, è saltato l’emendamento al decreto Omnibus che arrivava dal mondo Confartigianato e Cna nazionali. I parlamentari si sono assunti l’impegno di recuperarlo del dl Concorrenza che a giorni approderà alla Camera dei Deputati o in legge di bilancio. Ipotesi quest’ultima che non piace al distretto perché significa dilazionare i tempi con il rischio che molte aziende chiudano. La moratoria sui presti bancari è invece al centro del Tavolo della moda ma siamo ancora all’interlocuzione tecnica sulle possibili soluzioni (ad esempio estensione delle garanzie o pre ammortamento); il credito d’imposta al 50% è sì nel decreto Omnibus ma risulta congelato con il reale rischio di essere ridotto al 30%. E’ in sostanza, un quadro complesso e a tratti confuso su cui le categorie economiche e sociali chiedono al governo chiarezza e velocità. “E’ stata una giornata importante perché condividere le richieste del tavolo del distretto con i parlamentari ci consente di portarle con più forza al governo – afferma l’assessora alle attività produttive Benedetta Squittieri – Noi abbiamo bisogno ci siano risposte urgenti sulla cassa integrazione in deroga e sulla moratoria degli F24. Poi c’è la prospettiva per strutturare le nostre aziende in fatto di competitività. Il mondo della moda sta cambiando a livello globale e noi ne misuriamo ogni giorno l’impatto. O ci mettiamo al fianco di chi opera in questo settore o rischiamo di perdere competenze e capacità che ci invidiano in tutto il mondo. Al momento non vedo la consapevolezza dell’importanza del settore Moda per la nostra economia e per il mantenimento della qualità della vita che al momento ci possiamo permettere”.
Al tavolo di oggi, infatti, si è parlato anche di dare continuità alle misure di sostegno alle imprese del distretto che investono in transizione ecologica e digitale e in innovazione. In sostanza dare continuità ai 10 milioni di euro concessi dal governo Draghi. Secondo quanto emerso, le speranze sono poche rispetto sia al quantitativo di risorse che dello strumento ad hoc. Qualche risposta potrebbe arrivare dal decreto Made in Italy ma al momento mancano i decreti attuativi e le risorse previste sono esigue perché riguardano tutto l’ambito nazionale: 15 milioni di euro per il 2024 e 10 per il 2025.
Prima di passare agli interventi di lungo periodo però, è necessario “salvare il paziente”. “E’ necessario fare presto. – ha affermato la sindaca Ilaria Bugetti che ha aperto i lavori – Siamo di fronte a una crisi diversa da tutte le altre contrassegnata da un calo dei consumi interni e da un quadro internazionale ed europeo complicatissimo che rallenta le esportazioni. La tempistica delle risposte che il governo dovrà dare alle nostre richieste è fondamentale. Il rifinanziamento della cassa integrazione e il dilazionamento dei debiti con banche e lo Stato, devono diventare realtà entro pochissime settimane. Adesso è il momento della responsabilità, non delle polemiche politiche o delle strumentalizzazioni ideologiche. Ora dobbiamo stare al fianco delle nostre imprese e dei lavoratori”.